venerdì 6 aprile 2018

Passeggiata minuscola


Il tuo più tenue sguardo 
facilmente mi aprirà 
benché abbia chiuso me stesso 
come dita  
sempre mi apri petalo per petalo 
come la primavera fa 
toccando accortamente
misteriosamente la sua  
prima rosa  
e io non so quello che c’è 
in te che chiude e apre 
solo qualcosa in me
comprende che è più 
profonda la luce dei tuoi 
occhi di tutte le rose  
Nessuno… neanche 
la pioggia ha… 
così piccole mani
(E.E.Cummings)


Di E. E. Cummings, anzi, ricomincio. 
Di e. e. cummings amo molto quel piccolo suo snobismo di firmare il foglio usando il minuscolo. Mi piace molto, come mi piace la mia minuscola passeggiata di primavera.
Una mezzora a piedi che mi impongo ogni due o tre giorni - poi mi mancherebbe troppo il motorino - per raggiungere la redazione e stanarmi dalla pigrizia.
Procedo tra il fiume e i runners non troppo velocemente, senza correre. Scorro.  
Un anziano, da solo, passeggia serio con il giornale sotto braccio, pronto per squadernarselo sulla panchina dopo quel cespuglio. Due donne di età indefinibile, lanciate nell'eternità e fasciate nelle tutine fluo, muscoli scolpiti, fanno stretching sul muretto. Un cane annusa qualcosa di imperdibile nell'aria mentre un badante filippino spinge la carrozzina del vecchio pallido che sorride fisso. Una ragazza rom, gonna lunga e quello sguardo, ciabatta vicino un cassonetto e con un ferro lungo aggancia qualcosa. 
Ecco il casottino delle bici a noleggio con i cani dallo sguardo dolce alla catena, ecco nel cielo la "v" dei pappagalli, la vedo che attraversa la sponda e poi la riattraversa ancora, ascolto lo squittio isterico che le fa da sigla, sulla riva un gabbiano e un coro di cornacchie perlustrano i rifiuti che il fiume regala. Una scarpa da ginnastica, un giocattolo, una ghiotta cartaccia di patatine... Scorrono i due ragazzini abbracciati e che, da come si sbaciucchiano, oggi non andranno a scuola. Lei ride, lui ha il ciuffo altissimo e le fa i dispetti per dire ti amo. La sento addosso la mia primavera romana, la annuso, mi scaldo al suo quasi tepore.
Non corro. Scorro. 
Sono un fotogramma di una lunga pellicola che scorre, scorre, scorre e ci sono anche io nel mio piccolo film.

(Fotogramma)

3 commenti:

  1. "La leggerezza , la tenerezza e lo sguardo di chi sa leggere nel cuore e nei polmoni "
    Piccolo film che ci racconta la nostra vita con verita' e poesia . Grazie Susanna
    Buona giornata
    Annunziata

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  2. Bella...intensa...allo stesso tempo leggera come il volo dei pappagalli...scorrevole la lettura e simpatica la descrizione dei personaggi che si incontrano durante la passeggiata...e poi...Roma è Roma...il mio letto morbido ed accogliente...rassicurante dalla bellezza eterna...Roma è nel mio cuore da Bresciana...e da bresciana canto le canzoni di Gabriella Ferri...in questa poesia si sente il rofumo della primavera romana...

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