Le occasioni per arretrare sono finite
si corica al tuo fianco l'orizzonte
e il sole non fa più rumore
In merito alle dichiarazioni di Enrico Zucca e alle polemiche sull'uso della parola "torturatori", consulto il vocabolario Treccani chiedendomi cosa c'è di sbagliato nell'usare questo aggettivo, o di così nuovo rispetto a quanto già acclarato nelle indagini, aggettivo derivato, appunto, dal sostantivo "tortura":
tortura s. f. [dal lat. tardo tortura, propr. «torcimento»,
der. di torquēre «torcere», part. pass. tortus]. – 1. Ant. nel sign.
etimologico di torcimento o torcitura, per indicare sia l’atto del torcere sia
il punto in cui qualche cosa è torta, piegata in curva o a gomito: E già venuto
a l’ultima tortura S’era per noi (Dante, Purg. XXV, 109-110), eravamo giunti
all’ultimo giro (ma alcuni intendono «tormento»). 2. a. L’azione, il fatto di
torcere le membra a un imputato o a un reo, per indurlo a confessare o per
punizione. Per estens., t. legale o giudiziaria, e istituto giuridico della t.,
attuati dall’antichità fino all’Ottocento (oggi ripudiati, almeno formalmente,
da tutti gli stati), e consistenti in varie forme di coercizione fisica
applicate a un imputato, più di rado a un testimone o ad altro soggetto
processuale, allo scopo di estorcere loro una confessione o altra dichiarazione
utile all’accertamento di fatti non altrimenti accertati, dei quali si debba
tener conto nel definire il giudizio: dare, applicare la t.; patire, subire le
più atroci t.; sottoporre a t.; mettere alla t.; strumenti di t.; la t. della
corda (v. corda, n. 5 a); la t. del fuoco, dell’acqua, consistenti nel bruciare
le piante dei piedi o nel far ingurgitare grandi quantità d’acqua. b. estens. e
fig. Qualsiasi forma di coercizione, anche solo morale, avente gli stessi
scopi: una raffinata t. mentale; oppure, qualsiasi violenta coercizione per
ottenere indicazioni di vario genere, fuori dell’àmbito giudiziario: con le t.
riuscirono a ottenere dai prigionieri le rivelazioni che cercavano; lo
strascinavano alla sua casa, e con tortura di minacce e di percosse, lo
costringevano a indicare il tesoro nascosto (Manzoni); o ancora, qualsiasi
sevizia o atto di crudeltà, o come fine a sé stessi, per mera brutalità, o come
forma legale di pena corporale: ebbe a patire t. inaudite per opera d’inumani
aguzzini; la condanna a morte aggravata da torture era inflitta un tempo per i
delitti atroci. Con uso fig., grave e prolungato patimento fisico o morale
(cfr. tormento), o, per iperbole, molestia assai grave: comincio a star meglio,
ma le medicazioni sono una t.; mi mette alla t., o mi dà la t., per ottenere il
mio consenso; ascoltare certi discorsi senza poter rispondere come si vorrebbe
è una vera t.; non posso sopportare la t. di queste scarpe strette; l’esame non
finiva mai, che tortura!
(tramonto dell'occidente) |
"Noi dovremmo essere capaci di rifiutarci di vivere se il prezzo del nostro vivere fosse la tortura di esseri senzienti"
RispondiEliminaMahatma Gandhi
Annunziata