giovedì 15 marzo 2018

La banalità del sacro


Gli permette di aiutarla in modo che non si senta inutile.
Cercano entrambi sostegno sul carrello che riempiono
con petto di tacchino arrostito, sugo, torte in scatola
che lei una volta preparava per entrambi nella sua cucina.

Lui cerca di districare una baguette da un cestino.
La mano destra trema dei tremori del Parkinson
ma tenuta ferma dalla sinistra riesce a districarla
con frenetico strusciamento che lascia cadere polvere di farina e fiocchi di crosta.

Spingono il carrello reticolato alla cassa meno trafficata
e io sospingo il mio e mi metto in coda dietro di loro.
Qualcosa in tutti noi sembra splendere nel momento
in cui le barre sui codici a barre scorrono finalmente senza bip.
(Alla cassa di Tony Harrison, trd Giovanni Greco)


I due eroi in fila alla cassa ed ecco la quotidianità che diventa mito. E la verità, la sacralità dei gesti. Esseri umani.  
Tony Harrison, il poeta proletario figlio di un fornaio - l'immagine del pane, quella polvere di farina e i fiocchi di crosta - e cresciuto studiando Virgilio e i miti classici, ci indica quello che abbiamo sotto gli occhi e non vediamo.
E lo scorrere liscio, senza inceppamenti, di un banale codice a barre diventa anche il nostro sollievo. 

(umanità)
  


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