martedì 13 febbraio 2018

13 febbraio, insolazione


Il sole che nel nuovo parco cittadino si appoggia in silenzio
sulle schiene dei cani e delle madri, e si rifrange sulle ciglia
dei bambini addormentati, sulle capigliature rare dei pensionati in vena di pensieri miti,
e che come un ricordo d'amore
pretenderebbe di avere con gli altri anche me
nella promessa della primavera, quasi
quasi ci riesce:
sento che anch'io, basterebbe volerlo,
potrei entrare nella luce di febbraio
e di sicuro sarei già più leggero,
se non fosse la testa intontita e un poco sollevata
per condividere qualcosa, in questo giorno.
("13 febbraio, insolazione" di Stefano Dal Bianco)


Per mia madre, e prima di lei per mia nonna, prendere il sole nei mesi che hanno la erre, fa malissimo. Punto. Non c'è storia, insolazione assicurata. Amo trascrivere, per voi che leggete, una poesia che coincide alla data del calendario, come questa. Quando mi capita tra le mani, la metto da parte, mi sembra ancora più affine alle nostre cose, un hic et nunc in versi che ci fa sentire parte del cosmo.
Allora, eccomi qui, anzi ci siamo tutti, siamo seduti sulla stessa panchina di Dal Bianco, anzi no, io sono quella lì di fronte, quella che legge un libro, e che sente quello stesso tepore addosso che le fa strizzare gli occhi come ai gatti. 
I gatti, divinità misteriosa, lari nelle case dei miti pensionati della poesia, giocattoli pelosi dei bimbi che vedo ora sulla scaletta dello scivolo, calda compagnia per i cuori solitari che incisero le loro iniziali sul legno della panchina dove sono seduta...
I gatti, divinità. Egizia.
Torino. Museo Egizio. La campagna elettorale di Giorgia Meloni è diventata un pezzo di cabaret. Il direttore che deve scendere in piazza e rispondere alle provocazioni, smantellandole una per una, che porta i dati e i numeri di un museo, privato, che tra l'altro va benissimo e le cui sale sono frequentatissime e non polverose, il personale che ci lavora si fa venire idee (come quella di intitolare una sala a Regeni, per dire) e di certo non viene scambiato per le mummie, come capita a volte, che invece, qui, giustamente, riposano nelle teche ben illuminate, secondo un percorso informativo degno di questo nome eccetera eccetera eccetera.
Oddio, è arrivata l'ombra. Mi devo spostare che mi raffreddo. Nel giardinetto di Dal Bianco cerco un pezzetto di sole che mi ottunda ancora un po' per condividere qualcosa, in questo giorno 13 febbraio. Qualcosa di meglio di una campagna elettorale a base di migranti..


(nel sole)



  

1 commento:

  1. Quando guardo attentamente
    vedo il nazuna che
    fiorisce sull'orlo della siepe
    BASHO

    Dall'articolo di FOLLI _"la povera Meloni non puo' competere con questa
    potenza di fuoco propagandistica ".
    DIFFIDIAMO E GRIDIAMOLO A GRAN VOCE...I PREDICATORI DELL'INTOLLERANZA NON POSSONO RAPPRESENTARCI.
    Annunziata

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