Gli strateghi romani
inventarono l'acqua corrente
ma prima l'accecarono
forzandola nelle condotte,
convogliandola nel buio.
Per ovviare ai dislivelli
la fecero rifluire
dentro un imponente
animale preistorico
detto acquedotto.
Le ridiedero la vista
alle terme, al Circo,
e nei fontanili.
E questo fu il miracolo
dell'idraulica romana
("Roma e l'acqua" di Valentino Zeichen)
Quaranta gradi (notizia QUI). Roma è in secca.
Sto acquattata tra le canne bordo Tevere, rimbambita dal caldo, un miraggio: a pelo d'acqua galleggiano tutti gli autobus che non arrivarono mai, e ora scorrono via, e tutti i sacchi di rifiuti mai smaltiti. Scorrono milizie di tassisti brutali come gladiatori. Li vedo. Via. Ciao ciao. Glu glu.
Portati dalla corrente scivolano lontano tutti i dirigenti rapaci, ancora con i piani regolatori sotto il braccio, e quelli incapaci. E scivolano via i negozianti che ti fregano, gli automobilisti aggressivi che dai finestrini stanno ancora facendo il dito medio, le panchine sradicate dagli ultras con ancora gli ultras attaccati. Via... Galleggiano leggere leggere teste rasate saldate a colli taurini, tra i bicipiti tatuati, via...
Anguille, che sono pezzi di tubature, - l'eternit rimanda i suoi ultimi abbagli al sole bianco - scivolano nella fanghiglia di scontrini mai fatti, nella schiuma appiccicosa di certificati da esibire entro il e dalle alle.
Ciao Roma melmosa, ciao Roma disperante. Ciao.
Meglio che mi metto il cappello. Il sole picchia.
(Roma capitale) |
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