da "Le vite de' più eccellenti pittori e scultori ed architetti" di Giorgio Vasari
Questo scritto di Vasari lo traggo da un vecchio volumetto che comprai su una bancarella dell'usato per poche lire, si tratta di una sintesi di fine ottocento della monumentale opera di Vasari, ridotta, per il lettore, a circa trecento paginette tutte meravigliose.
Monumenti e meraviglie sono anche l'argomento di oggi: è giusto sì o no pagare un biglietto per visitare luoghi d'arte come, che so, chiese e siti archeologici?
Per me sarebbe giusto ma la discussione è in atto, anche a Radio3, e io rimango in attesa di quello che succederà. Aspettiamo
Aspetto.
Biglietto in mano, aspetto anche l'autobus, che tarda, e che mi dovrebbe portare da Largo Argentina dove mi trovo (dove fu pugnalato Cesare, sito glorioso e misconosciuto che giace, sotto il livello del marciapiede, nell'incuria e ignoranza generale), verso Lungo Tevere, dove ne prenderei un altro in direzione nord e poi un altro ancora verso la zona periferica La Storta (tappa sulla via Francigena, luogo di culto per i cristiani e di un eccidio nazista).
Tempo previsto? Tre o quattro ore se conto l'autobus che si ferma per il solito guasto e la pioggia.
Bene. Aspetto. Penso.
Sì. Sarei d'accordo anche con la proposta, se qualcuno la facesse mai, di pagare un biglietto per visitare la sede dell'Atac, l'azienda romana dei trasporti pubblici.
Pagherei per capire che cosa succede lì dentro, da vicino, e come mai è di oggi la notizia che hanno elargito ricche prebende a dirigenti che non dirigono un autobus, che sia uno, dal garage a casa mia. (notizia QUI).
Pagherei volentieri anche questo biglietto. Giuro.
(piccolo monumento) |
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