mercoledì 12 ottobre 2016

Una festa da stadio

Questo autunno
perché mai devo invecchiare?
Uccello tra le nubi
(Basho 1644-1694)


Grande festa per Anderlini Mario, il partigiano, detto Franco! 
Bologna ha appena festeggiato i suoi cento anni e io mi unisco agli auguri. Ed è anche mia una nota che vola lassù, di quel "bella ciao" che hanno intonato ancora una volta tutti in coro.
Cliccando QUI leggerete la sua biografia. Come non conoscerla, come non onorare questo vecchietto sorridente, la cui foto vedo tra le notizie semi nascoste, quelle più in basso - e che di solito si saltano - nella versione on line di un quotidiano. Scorrendole si incappa anche nelle cronache da stadio, nelle foto, a dir poco irritanti, della tifoseria che sbraita durante Israele-Italia  e si sbraccia nel saluto romano (Notizia QUI)
Ma torniamo alla festa che è meglio, anzi, aiuta a mandare giù rospi del genere.
E torniamo alla storia di Mario Anderlini, alla sua beffa, quando nel 1945, giovane e forte, si finse morto e si stampò da solo il ricordino funebre in memoria, appena seppe che gravava sulla sua testa una taglia. E che ebbe la meglio "in quel di Piumazzo e nello scontro di Levizzano intrepidamente e vittoriosamente sostenuto contro forze nemiche dieci volte superiori per numero". 
Cari miei, finora nessuno ce l'ha fatta contro Mario detto "Franco",  nessuno se l'è portato via e seppellito all'ombra di un bel fior. Nessuno ce l'ha fatta!
A "Franco", che era uno contro dieci, alle sue mille vite, ai suoi cento anni. 
Auguri a te (e a noi)! Evviva!


(bianco rosso e verde)










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