venerdì 23 settembre 2016

Tarquinia (#inviaggioconsantōka)

Cuscino di pietra
accompagno
nuvole
(Santōka 1882-1940)

È così. Santōka riesce a portarmi in giro, e da Pordenone sono arrivata a Tarquinia per FLeB, il Festival della Letteratura Breve!
Ieri sera ero tra i protagonisti di un incontro sulla letteratura breve, appunto, quindi "chi meglio di Santōka?" hanno cortesemente pensato gli organizzatori. Già. Santōka. Non parlavo esattamente di Erri De Luca o di Baricco... Comunque, amo le sfide. E poi conoscevo la serietà del festival e la gentilezza di chi lo cura. Arrivo con il mio bel discorsetto preparato, con il mio quadernetto e la pagina da leggere pronta. Ma... colpo gobbo! Parlare di haiku, di Santōka e del senso di questo lavoro sulla mia vita eccetera dopo l'intervento di Barbara Alberti sulla letteratura breve (non esattamente come il suo eloquio, vivacissimo e, come dire, "esteso") e dopo una rodatissima esperta di "digital strategy" faconda, ficcante e smart (più del nostro) e, soprattutto, subito dopo, ripeto subito dopo, un autore di piccoli racconti comici da sbellicarsi, ecco, non è stato facile. Anzi. Una vera salitaccia. Ma ho sfoderato l'haiku di cui sopra e qualcuno del pubblico, tra quelli ancora con le pupille al centro dell'occhio, ha visto le nuvole che vedeva Santōka. Le stesse. Credo.
Poi una bella cena, tutti gentili e contenti, e il concerto finale del Piotta.
Sotto il piccolo palco addossato al forte medievale di Tarquinia, un bel freschetto, una birra e "il vespino rossobordò" rappato in coro.
Evvai Santōka! Evvai fratè-romacallingsantōka-didascalicobis-supercafone.
E il viaggio continua, un po' hip-hop, verso Matera.
    

                                    










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