martedì 28 giugno 2016

Come un film

Che notte breve!
Sul dorso del bruco
stille di rugiada
(Yosa Buson 1716-1784)


E' un haiku, sì, ma non appare anche a voi come un piccolo film? La vasta inquadratura sulla notte si stringe sempre di più fino a farci entrare dentro una goccia di rugiada.
E quella goccia invade lo schermo della nostra immaginazione.

I fatti di cronaca, mi riferisco ai cinque che hanno stuprato per tutta la notte una ragazza, come fotogrammi nell'immane film dell'esistenza (la notizia QUI).
Zoom su un istante solo, preso tra i milioni del mondo, piccola goccia tremante che qualcuno inquadra per noi.
Perché lì dentro ci sono tutti i sentimenti del mondo, tutte le brutture, tutta l'angoscia. La vita inquadrata al rallenty, quella figlia che chiama al telefono la madre, il dolore fisico e nel cuore e la paura, i suoi sedici anni, la corsa verso la polizia. Alle loro spalle, quei cinque ragazzi, coetanei della vittima.
Tutto lì dentro, nel chiuso di una goccia, piccolo fotogramma sospeso nel tempo e nello spazio, universo realmente vissuto da tutti i protagonisti.


(fotogrammi)




     

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