martedì 22 marzo 2016

Nuvola

Nemmeno una nuvola
mi tolgo 
il capello di bambù
(Santoka 1882-1940)



E' forse l'agglomerato di particelle d'acqua a colpire la mia immaginazione? Sono quei fiocchi bianchi, sfrangiati, densi, più o meno gassosi, che condizionano l'umore e il fine settimana, a interessarmi? Un po', ma non esattamente.
E' la funzione cloud, la nuvola 2.0, a cui guardo oggi.

La musica contenuta nel mio iphone fu eliminata quando mi venne scrupolosamente ripulito per alleggerirlo da tonnellate di peso inutile che sopportava. 
Peso accumulato mio malgrado, adipe di files appiccicosi che appesantivano la RAM, anima misteriosa e scrigno di tutta la memoria IOS, universo semi-infinito dove galleggiano le mie foto, i messaggi, le mail, e molto altro (so che potrei capire bene cos'è la RAM, cosa galleggia in quel mare, so che lo capirei, ma non mi importa così tanto e non mi ci dedico).

Consegnai fiduciosa il telefonino in mani sapienti che sanno bene cosa digitare, pagai il servizio, e lo ritirai di nuovo lindo e leggero. Senza musica ma molto più scattante.

Come ogni mattina, prendo bici e auricolari per le telefonate, per andare a lavoro. Dopo mesi dalla pulizia e mesi di silenzio musicale a cui ormai mi ero abituata, parte a sorpresa una canzone. 
Sarà per la funzione cloud? Ma allora perché solo due brani sulle centinaia che ne possedevo? (non ho approfondito, so che potrei capire ma mi rompe molto dedicarmici, ma so che potrei, ma non ne ho voglia). 
Al contrario, mi godo quanto la mia "smart memoria" ha registrato in mia vece. Di tutta la musica, di tutti i files che avevo salvato e che costituivano la mia ricca compilation, la mia storia musicale, la mia memoria canterina, si sono salvate solo due canzoni italiane: una di Sergio Endrigo, la tristissima "Aria di Neve", e "Gli anni" di Max Pezzali.

Le ascolto a manetta, non avendo più alternative, una dopo l'altra, e sento che mi rappresentano perfettamente.
La malinconia di Endrigo con la spensieratezza un po' cazzona del karaoke anni ottanta di Pezzali e senza cappello di bambù, con l'ultima nuvola che sta sparendo, eccomi qui haiku-canzonetta di me stessa, mentre canticchio in bicicletta in una giornata di sole: 

"Sopra le nuvole c'è il sereno/ Ma il nostro amore/ Non appartiene al cielooooo ... gli anni di Happy days e di Ralph Malph / gli anni delle immense compagnie / gli anni in motorino sempre in due". 
(ascolta QUI ascolta QUI)

(pista ciclabile)


     

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