venerdì 29 gennaio 2016

Alcazar

Me ne vado -
in una striscia di sogno
la Via Lattea
(Sōseki 1867-1916)



Leggo che negli ultimi dieci anni hanno chiuso mille sale cinematografiche in tutta Italia. Mille luci spente. 
Clic. Clic. Clic.Clic. 
E noi siamo tutti più grigi perché le città con i cinema, con quel tipo di cinema, quelli con una programmazione ricca e internazionale, hanno più finestre sul mondo. 
Mille cinema in meno sono mille possibilità in meno per scoprire un autore, un festival, per ascoltare gli attori nella loro lingua senza essere doppiati, per vedere documentari, assistere ai dibbbbbattiti. Sì. Avete capito bene. Amo i dibbbbbattiti. 
Per quanti bingo in più? Quanti bancomat al posto del botteghino rosso e nero? Quanti tavoli di risto-pizza al posto delle poltrone? Quanti compro-oro al posto di Kurosawa o di Fellini o di un nuovo regista che scoprivamo, insieme, ogni volta? 
La striscia di un sogno.

Leggo che anche l'Alcazar non ce la fa e che dovrà chiudere dopodomani. A molti dirà poco ma per me, l'Alcazar,  quel cinema trasteverino dal nome esotico come un tappeto volante, era il divano di casa mia. E si volava ovunque dall'Alcazar. Altro che multisala. Era un pezzo di casa di noi che amiamo il cinema, di noi che amiamo scegliere cosa vedere e non essere scelti da un algoritmo che ci propina i film a casa, che si attaccano come cookies ai nostri schermi, ai nostri occhi tristi formato netflix.
E poi cari amici e care amiche che mi ammorbate con le serie che vi vedete per ore, per giorni, che mi asfissiate con personaggi fichissimi che, vi giuro, non mi interessano, che mi blaterate di "sceneggiature da fare invidia al cinema" e di storie incredibili che non ho un'idea, vi chiedo: perché lo fate? 
E un tempo mi parlavate di cinema d'autore, andavamo tutti al Metropolitan in via del Corso, ma ve lo ricordate? Vi ricordate che bella la sua insegna? Solo per quella meritava il biglietto. 
E mentre state tappati in casa, fuori, il cinema Aurora è diventato un hotel, il Rivoli e l'Ovelook sono chiusi da sempre, l'Alfieri è stato trasformato in Chiesa Evangelica, il Luxor in un supermercato, l'Holiday, il Golden, L'Induno...
Erano divani di casa mia, di casa nostra. 


(buio in sala)


   

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