mi ristoro
in un campo di pomodori
(Santoka 1882-1940)
Oggi non parliamo delle specie di pomodori da salvaguardare. Il datterino, il ciliegino, il san marzano, il pachino DOC o DOCG - più o meno slow, più o meno food - mi interessano poco.
E purtroppo non troveremo "ristoro" alcuno, come invece accade nella bucolica e gioiosa immagine di Santoka, dalla notizia di oggi.
L'Italia è il Paese dove si mangia meglio, dove il made in Italy si serve a tavola e con il copyright della dieta mediterranea, ma è anche il Paese che non vuole "vedere" quello che ha nel piatto.
A Km0 c'è la terra dei fuochi (ricordate la lotta di Don Maurizio Patriciello?) e, un po' più giù, le campagne del ragusano, dove da qualche anno si consuma un vero e proprio scempio umano. Leggendo questo reportage (qui) potete documentarvi e allibire: ci sono un migliaio di donne rumene tra i venti e quarantanni che, lavorando come braccianti per 11 ore al giorno, vengono regolarmente sfruttate sessualmente .
Anche qui, in queste campagne siciliane, la società civile si stringe intorno a un sacerdote in lotta, Don Beniamino Sacco, la cui testimonianza ci parla di soprusi, prostituzione, festini agricoli, aborti e schiavitù.
Nessuna "schiarita" all'orizzonte.
(tricolore) |
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