martedì 31 marzo 2015

Cimici

Vieni a sentire
la voce dei tarli
nel romitaggio di paglia
(Bashō  1644-1694)



Oggi i giornali titolano su vini, scandali, isole, fondazioni, tangenti e intercettazioni. Radio e tv gracchieranno per giorni con ricostruzioni e attori nel ruolo di questo e di quello.
Sono totalmente, totalmente, lo ripeto, favorevole all'uso di intercettazioni telefoniche da parte della magistratura, e non mi scandalizza più nulla. Tranne una cosa.
Trovo scandaloso riportare, pubblicandole, intercettazioni telefoniche se queste non hanno valenza penale.
Scandaloso. 


(Orto botanico. Uno dei posti che amo di più)















lunedì 30 marzo 2015

Primavera

Senza rumore
arriva la primavera
con un cielo pallido
(Issa 1763-1827)



Senza rumore. Devo ammetterlo. Tra le tante notizie con cui aprire la settimana, dovendo scegliere tra il clamore e il sussurro, non ho avuto dubbi. Scelgo sussurri, risatine e occhiolini. Quelli che, immagino, si saranno scambiati i centodieci emozionatissimi bambini nati in Italia da genitori stranieri, davanti al sindaco Pisapia quando ha consegnato, a ognuno di loro, un attestato di cittadinanza simbolica (notizia qui)
Simbolica, è vero. Ma di grande valore.
Un bel certificato che attesta la cittadinanza come un diritto costituzionale, politico e soprattutto umano, in uno Stato come il nostro dove si devono aspettare i diciotto anni per chiederla e poi altri due o tre per ottenerla. 
Vent'anni sono una vita. Un'altra vita. 
E siccome ne abbiamo una sola, ma possiamo immaginarla migliore, questo segnale concreto della giunta di Milano aggiunge alla normale quotidianità qualcosa di poetico.
E mi fa iniziare meglio la settimana, e mi piacerà ricordarmi dell'avvenimento milanese quando in TV passerà qualche leader di destra che urla cose a casaccio con faccia livida.
Evviva i centodieci piccoletti che guardano avanti, verso un mondo diverso!
Ci penseranno loro a proteggermi.


(senza rumore)









  

domenica 29 marzo 2015

Boccioli

Soffia il vento:
si tengono forte 
i boccioli di pruno
(Uejima Onitsura 1661-1738)



Vi ricordate questo post intitolato "Sakura" fiori di ciliegio (QUI)?
C'è un albero che avrà il suo momento fra qualche settimana, forse anche meno, e per pochissimo tempo. Dopo il torpore invernale darà il massimo e come ogni anno si accenderà di fiori rosa che dureranno, se non ricordo male, meno di una settimana. Ho deciso di fotografarlo ogni tre o quattro giorni e aspettare sul DAILYHAIKU, e con voi, la sua fioritura, il suo momentone. 
E ho deciso che sarà lui il "testimonial", anche a dispetto del nome "albero di Giuda", del progetto a cui accennavo nel post e di cui vi parlerò presto diffusamente. Sì. Ci tengo moltissimo. Ah...è stato approvato!


(programma)




venerdì 27 marzo 2015

Ho dei libri!

Ho del riso
dei libri
e persino del tabacco
(Santoka 1882-1940)



Ve lo assicuro, lettori del Dailyhaiku. Se apprezzate questo blog, lo spirito di questo mio strano calendario poetico, non potete farvi sfuggire questo libro: L'arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg edito da Iperborea (QUI).
Perché ne sono così sicura? Sentite un po'...

Guardare la realtà attraverso gli occhi di un entomologo è il viaggio che questo inclassificabile libro (saggio - autobiografia - romanzo di formazione) ci propone. Quando poi gli occhi dell'autore sono sfaccettati come quelli dell'oggetto del suo collezionismo scientifico... è puro godimento! E quando la grazia del racconto si alterna a divagazioni colte e ironiche diventa la perfezione assoluta se ci si vuole tuffare in una lettura diversa dalle altre, ronzante e curiosa come una mosca. Un sirfide, per essere precisi.




Sul mondo degli insetti in letteratura, da Virgilio a Kafka fino alla Vispa Teresa, si è detto e scritto in abbondanza. David Cronemberg e David Linch hanno contribuito a rendere mosche e coleotteri fascinosi e conturbanti. Quell'altro genio di Jan Fabre le ha sadicamente incollate su meravigliosi rosoni iridescenti. E Rimskij-Korsakov con il suo calabrone in musica, fino all'inarrivabile tolleranza dei nostri poeti zen, miti osservatori di pulci, farfalle, pidocchi, grilli e mosche.
E allora cosa rende questo libro speciale? La curiosità "moschina" del suo autore e quella generata nel lettore. L'originale capacità di osservarsi come farebbe un entomologo, appunto, nell'affannato tentativo di aggiungere un tassello in più a una ricerca che sa di infinito. Sapete quante specie di insetti esistono? Milioni e milioni. Di queste centinaia di migliaia appartengono all'ordine dei ditteri, le mosche appunto e solo in Svezia, punto di osservazione di Sjöberg, ci sono 4424 tipi di mosche. Tra cui, finalmente, i sirfidi!
Ecco che l'autore, circoscrivendo sempre di più il suo campo di osservazione, limitandone via via i confini, arriva a setacciare, in modo proficuo per la sua ricerca, un minuscolo isolotto svedese. Sarà il suo giardino a diventare teatro di una super trappola per sirfidi. La trappola di Malaise, avventuroso, e misconosciuto ai più, eroe assoluto del libro.

Lo sguardo, il nostro, diventa a 360 gradi su entomologia, biologia e letteratura. Sjöberg ci dice che la ricerca è possibile anche se il punto di vista è ristretto e il porsi dei limiti, analizzandosi e circoscrivendo passioni e ossessioni, può essere un metodo. Un metodo per procedere nella conoscenza scientifica e nell'esistenza. 
Ora scusatemi, la pianto qui. Volo, è il caso di dirlo, a cercare il racconto di D.H. Lawrence che Fredrik Sjöberg cita a un certo punto, ma non prima di avergli dedicato questo piccolo haiku del monaco zen Shiki che sull'osservare il mondo, da un punto di osservazione angusto, ne sapeva eccome!
Eccolo:

La mosca in autunno
tutti gli acchiappamosche
sono rotti
(Shiki 1867-1902)

giovedì 26 marzo 2015

Ronf

Tutti dormono
sonni profondi
che chiar di luna!
(Santoka 1882-1940)



Dopo ottocento anni un campione di muschio ibernato e recentemente prelevato in Antartide, - e già come inizio della storia non è niente male! - si è risvegliato ed è tornato a vivere la sua normale vita di muschio.
Un ciuffetto verdastro imprigionato per secoli nel cristallo della sua bara di ghiaccio, è stato riconosciuto tra mille nel lucore infinito e "baciato" dalla ricercatrice botanica Nicoletta Cannone presso la base antartica italiana Mario Zucchelli (notizia qui). Raccolto, baciato e riscaldato, il muschio contribuirà, autentico eroe per caso, agli studi sul permafrost e sui cambiamenti climatici dell'ecosistema.

Non dico ottocento anni nel ghiaccio ma una lunga ronfata al caldo mentre fuori continuano a parlare di riforme e di expo, e mentre il pd accusa quelli del pd, me la farei volentieri.


(imbaciabile)