Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.
(“Amore dopo amore” di Derek Walcott)
Questo è un post... al sole, senza girarci attorno, riguarda Mauro. Ne ha fatta un'altra.
Stasera ce lo ritroveremo in tv, nella soap in onda da non so quanti anni ormai e adorata da mezza Italia. Appuntamento a casa di mia madre, fan della primissima ora, spettatori di un'altra performance narrativo esistenziale. Sono abituata, quello che descrive nel suo pezzo per il giornale e che chiama "taccuino quantico" lo conosco bene, l'ha sempre con sé, lo annota e ci sparisce dentro. Ed è così che stasera ne leggeremo un'altra pagina ma questa volta sarà "nella" televisione, ficcata come un cuneo tra le righe di una sceneggiatura. Mauro sarà Mauro dentro "Un posto al sole". Come raccontano bene questi versi di Walcott - l' occhio preveggente del poeta che mi hai fatto scoprire tu -, nel tuo lavoro c'è la tua vita esposta, è in tavola. Chi vuole se ne serva di un pezzetto, magari troverà qualcosa di buono, magari qualcuno la sputerà perché indigesta. Quante lettere d'amore, quante fotografie, quante note disperate sul tuo taccuino.
È festa: la tua vita è in tavola.
Leggo dal tuo pezzo che vieni scambiato per un critico gastronomico di passaggio al Bar Vulcano, un'altra pagina dal tuo taccuino quantico.
Alla sigla finale partiranno i commenti di mia madre, le risate delle mie nipoti, le telefonate degli amici. E il menù per l'occasione: in tavola pizza di friarelli e champagne, per brindare a questa puntata della nostra vita.
(la vita al Bar Vulcano) |