lunedì 14 novembre 2016

Fortuna

Dalla stanza
al bagno caldo;
prima pioggia invernale.
(Issa 1763-1827)

Sembra proprio che a Perugia ci sia andata con Issa!

Dei viaggi che faccio, per lavoro o per piacere, la sopresa più grande risiede nella camera d'albergo. Quello che vedrò - monumenti, persone, arte e piatti tipici - lo colloco in una casella mentale a parte, è la camera la "prima" delle sorprese. Come sarà? Che odore avrà? L'armadio, il cuscino, il letto con il materasso, la stampa alla parete, i cassetti che non aprirò mai, il fon e i campioncini con la cuffia trasparente, la cartellina sullo scrittoio in stile, ci sarete tutti ad attendermi?
La 112 dell'Hotel Fortuna di Perugia è spaziosa, forse freddina, ha il frigo bar e prese ovunque e dalla seduta del gabinetto, esattamente di fronte e ad altezza occhi, si apre una finestrella quadrata sul paesaggio. Nella 112 c'è una seconda televisione ma a circuito aperto, dal tubo catodico infinito, con HD dei migliori. Il canale è unico ma cambia da solo.

Nota
Amo il bagno e il suo raccoglimento, quasi come Peter Handke, clicca e leggi QUI

giovedì 10 novembre 2016

Tycoon

Casa nascosta,
bocca senza denti:
nella felicità.
(Bashō 1763-1827)

Bashō, il monaco viaggiante ed eremita, scrisse questo haiku quando aveva più o meno l'età di Donald Trump. La parola "bashō", ormai dovreste saperlo quasi tutti, significa "banano" e la scelse come nome zen quando un allievo devoto, in suo onore, gliene piantò uno davanti l'uscio della capanna dove abitava.
E conoscete l'etimologia di "tycoon"? 
Da dove arriva questa parola dai denti splendenti, foriera di promesse e pacche sulla spalla (quando va bene), che parcheggia dove le pare e se vuole qualcosa se la compra ed evade le tasse, già, da dove arriva che la usiamo tutti? 
Questo lemma metallizzato, "tycoon", che sa di hamburger e patatine ma anche di ostriche e champagne, di barzellette zozze e di yacht con quelle che si tuffano e di commercialisti felici come emotycons, di moquette morbide, di coca e botox in parti uguali, signore e signori, ladies and gentlemen: "tycoon" è una parola giapponese.
Dal benemerito Wikipedia copio, incollo e oggi imparo, almeno, qualcosa di nuovo: 


- Taikun (大君?) è un titolo di rispetto arcaico giapponese termine derivato dal libro dei mutamenti cinese, che una volta definiva sovrani indipendenti che non possedevano discendenza imperiale[1]. Il significato letterale è "grande signore/principe" o "comandante supremo".
Nel Periodo Edo, questa parola è stata utilizzata come titolo diplomatico per designare lo Shogun del Giappone nei rapporti con l'estero. Il nome ufficiale è Nihon-koku Taikun (Taikun del Giappone, 日本国 大君).
Da "taikun" deriva il termine inglese tycoon che viene usato per estensione per definire un magnate di uno o più settori industriali.[2] -


(Palm Beach a Senigallia)











mercoledì 9 novembre 2016

Trump-Clinton

Mentre la luce
cala, si spengono
anche le forze
(Momoko Kuroda 1938)

Ha vinto Trump. 
E Berlusconi sembra Mandela.


(Una visione del mondo)







martedì 8 novembre 2016

Eco di voce

Eco di voce
nella volta del cielo
luna velata
(Momoko Kuroda 1938)

Sì. L'influenza, unita a pigrizia e a masochismo, mi ha letteralmente divanata davanti alla televisione-delle-viteindiretta. 
Tra un opinionista e un vip - entrambi con lo stesso incarnato di cellophane- sfilavano i "collegamenti", i servizi esterni che punteggiano, lividi, la scaletta con gli ospiti. Vedo che terremoto e uragano hanno ben arricchito l'offerta solita a base di orfani e scomparsi. 
Bene, guardiamo, allora. Sono qui. Ecce homo.
Appare la madre della ragazza che si è tolta la vita per la vergogna di un video hard e che cercava ragioni, il senso di quanto sta vivendo. Come l'uragano, entriamo a forza nel suo salotto con le poltroncine in stile, dorate. È tutto in ordine, qui, sembra che ci voglia dire la madre. È tutto in ordine che può venire qualcuno, ma quel qualcuno siamo noi, sono io. La signora parlava, primissimo piano sugli occhi. Piangeranno? Piangeremo?

(clicca e leggi QUI)

Auguro alla madre di Tiziana Cantone la forza di Ilaria Cucchi, che è riuscita a farsi scudo della morte del fratello Stefano. Perché dietro quello scudo intravediamo una ragione di vita, una lotta che è diventata la nostra e, quando appaiono le foto della "sindone" della vita che fu di Stefano, lo scudo si para davanti i suoi occhi.
E dietro lo stesso scudo c'è anche una piazza vera e non più televisiva, piena di luci, ognuna accesa contro la tortura in carcere, una fiaccola di consapevolezza, una pagina facebook, un'attività di impegno costante...
Che da queste brutture, da queste tristezze, da queste miserie, possa nascere una ragione di vita, ho pensato cambiando canale e forse dicendo qualche parolaccia non ricordo più a chi.


("nella volta del cielo")


lunedì 7 novembre 2016

Tempi

Al sole del mattino
si rallegra
una lumaca
(Issa 1763-1827)

Un lunedì autunnale. 
Fuori la finestra tutti i tempi contemporaneamente: pioggia violenta, vento caldo e raffiche fredde, un tornado laziale di tutto rispetto gira con le sue spire verso il mare. L'Arno sembra quello di Rai Storia ma nella versione a colori, vicino l'argine la gente spazza l'acqua e bofonchia contro il governo. La terra continua a tremare.
Faccio colazione, il raffreddore sta passando. Il caffè bollente riempie la mia tazza preferita, mentre alla radio il giornalista mi offre compassato le notizie che legge a voce alta per me. Il suo tono pacato, la voce anziana dalle pronunce perfette e che riporta alla lunga carriera di diplomatico. Immagino cortesie, etichetta, frasi tra le righe, non detti. Competenze internazionali che durano da più di cinquanta anni e che continuano a leggere i tempi. Cappotti eleganti nella Russia povera che aspettava Putin.
Sto finendo il biscotto. Erdogan silenzioso, Trump che rumoreggia...
Questi i tempi, questo il clima.
Sto lumaca al massimo, penso, mentre la tazza va nel
(Visione dal guscio)