sabato 5 novembre 2016

Un po' felicità

Cielo d'autunno
quaggiù
San To Ka è felice con te
(Santōka 1882-1940)

Mi regalo un haiku da condividere con chi riesce a cogliere quell'attimo di una luce che dà felicità. Dura un attimo, è vero, ma è un po' felicità, "unpof" dico io. 
Si sente eccome! Ed è così bello pensarci e ripensarci quando si spegne.

(In biblioteca)
(Tra Marino Sinibaldi e Valerio Magrelli)

(Il Venerdì di Repubblica)

venerdì 4 novembre 2016

Radio Maria

Dalla campana
esce ronzando
una zanzara
(Issa 1763-1827)

Che il ronzìo di Radio Maria sia impossibile non sentirlo, è cosa nota, visto che in auto è più facile capire come va a finire un rosario che la frase di un intervistato qualsiasi. Tenti di riacciuffare il filo del discorso, magari dopo quella curva si sente meglio, macchè, non saprai mai quello che diceva, aspetta aspetta, il titolo della canzone che non ti ricordavi... mannaggia...niente da fare. Oppure il meteo, il giornale radio, che ne so. E amen.
Ma che facesse anche programmi comici proprio non lo sapevo! Pare infatti che abbiano detto, quelli di Radio Maria, che il terremoto sia stato un castigo divino per le coppie di fatto, offensive della famiglia e del matrimonio!
Avete capito bene, sì, un castigo divino a causa delle unioni civili, sì. (notizia QUI) 
Radio Maria meglio di Alto Gradimento, molto meglio. 

(Maritozzo. Specialità romana)

giovedì 3 novembre 2016

Cocci

I miei pochi spiccioli
per un bastone, adesso -
monte Samizu
(Ryōkan 1758-1831)

Doveva essere alto e impervio, questo monte Samizu, se scoraggiava il ben temprato Ryōkan, il monaco che visse per trent'anni in un eremo minuscolo e autore di poesie di rara trasparenza.

Un bastone qualsiasi a cui appoggiarsi, anche di fortuna come un pezzo di ramo raccolto da terra, non l'ha trovato, il povero pensionato che si è tolto la vita nel paesino terremotato di Montappone nelle Marche (notizia QUI). Ha ceduto allo spavento, forse l'idea di ricominciare tutto da capo con le poche forze rimaste lo sconvolgeva...
Ha preferito sparire, come un coccetto tra le macerie. In frantumi.
Poverino.


(Fragilità)

mercoledì 2 novembre 2016

Defunti

Anniversario
Ho visto un fuoco fatuo -
Vado a godere
(Momoko Kuroda 1938)

Sì, direi che in questo sono un po' Momoko. La morte, gli anniversari, le commemorazioni, come invito a godere della vita che mi circonda e abbraccia.
Passeggiare sotto gli alberi, ci vedo anche questo, oggi.
Sotto gli alberi. Il mio carica-batteria.

(Vita in Umbria)

martedì 1 novembre 2016

Santi e morti

Mangiando pesche
fumando sigarette
viaggio da sola
(Hoshino Tasuko 1903-1984)


Ognissanti e Ognimmorti, giorni dedicati che tendo a confondere l'uno con l'altro. Quale viene prima, quale dopo?

Mi piacerebbe fumare ma non ne ho il coraggio. L'ho fatto, anni e anni fa, ma non vale, fumavo solo per darmi un tono, uguale identica a quelle ragazzine che vedo in giro adesso dopo trentanni, quelle con i capelli sciolti lunghissimi e morbidi. 
Vorrei poter dire anche io "Marlboro dure, grazie" o "Due pacchetti" come facevano i grandi, laggiù nel tempo, i miei nonni, i miei zii con le  loro "MS", gli accendini d'argento e il portacenere da svuotare che poi puzza la stanza.
Fumo che se ne è andato via, volato. Azzurrino, con mio padre dentro. Cenere. Quei cappotti e quei divani, i pomeriggi di cui so ancora l'odore.

I miei santi, i miei morti, mentre io continuo a viaggiare.

Amo il fumo di quegli anni passati, le dita ingiallite come i denti, come le coste dei libri. Ora è tutto bianco.
Nessuno fuma più, qui dentro? Apro la finestra, voglio respirare un po' di quel fumo.

(Lassù)