martedì 15 marzo 2016

Prima Pagina

Questa mattina, mentre andavo
a spazzare le foglie di pino,
ho saputo che l'Imperatore si è arreso
(Ogiwara Seisensui 1884-1976)



Forse Seisensui stava ascoltando Prima Pagina?

"Il 15 marzo 1976, nasceva la prima rassegna stampa radiofonica e la prima trasmissione interattiva" recita il sito di Radio3. 
Per la prima volta nella storia della radiofonia gli ascoltatori possono direttamente intervenire in un programma, entrarci dentro con opinioni, dialetti e domestici rumori di sottofondo (cani, citofoni, vagiti eccetera eccetera). 
Da quel giorno, la loro voce "è" il programma. 
Prima Pagina, piccolo uovo di Colombo radiofonico, anche nel pieno della rivoluzione digitale e della trasformazione della carta e dei giornali, rimane sobrio e scintillante. Perfetto nella sua semplicità: la lettura dei quotidiani, il colloquio con il giornalista in onda, le opinioni espresse con competenza e garbo. 
Oggi che Radio3 ne festeggia i quaranta anni, mi piace pensare che questo canale radio contribuisca non solo a raccontare il mondo ma anche ad ascoltarlo, nel suo rumore e nei suoi silenzi. E mi fa continuare la mia riflessione, più volte condivisa qui, sulla responsabilità che abbiamo noi che la facciamo. 
"Fare" la radio. 
Scrivo e penso a questo verbo pesante,"fare", che sa di manualità e concretezza, e che si usa per il mezzo più etereo che esista, per questo leggero veicolo così aereo, portatore di idee e cultura. E penso a parole come "canale", "stazione", "trasmissione", "onde", termini che ci conducono all'idea di movimento, di scambio e flusso di idee. 
  
In quale altro luogo il confronto con il pubblico è così concreto, sommesso e costruttivo? 

Chi chiama in diretta spesso mette in subbuglio conduttore e redazione. Esprimersi con competenza e garbo, francamente unici nei media, su temi che dividono e da fazioni opposte, è il manifesto dell'intera comunità di Radio3 e questo metodo di comunicazione costruttivo, inclusivo e analitico è possibile ascoltarlo ogni mattina, da quaranta anni, a Prima Pagina dalle 7.15 alle 8.45. 
E questo, giuro, non è uno spot. 

(tra me e te)



lunedì 14 marzo 2016

Merkel e Hanan

Non c'è nessuno -
dorme solo un bambino
dentro la zanzariera
(Shiki 1869-1902)


Oggi due maestre e una nuova generazione di alunni (oltre quella zanzariera succede di tutto!) di cui prendersi cura dal punto di vista umano ed economico.

Hanan Al Hroub, maestra palestinese, si è aggiudicata il Nobel per gli insegnanti, ovvero un bel pacco con un milione di euro e la stima mondiale come bigliettino di accompagno. E con lei, nell'inedita veste di educatrice, Angela Merkel. (Leggi QUI e QUI)

La maestra Hanan ha messo a punto un metodo di insegnamento da lei stessa inventato, basato su gioco e fiducia, che ha sperimentato sulla sua stessa pelle quando i figli, spaventati dal ferimento del padre davanti ai loro occhi, avevano smesso di studiare. Il metodo è stato applicato nel campo profughi dove Hanan vive e lavora, aiutando tanti piccoli alunni traumatizzati.
Esito meno felice per gli "insegnamenti" di Angela Merkel. 
La cancelliera ha sorpreso il suo CDU, il partito conservatore tedesco di cui è leader, operando una scelta umanitaria in favore dei profughi che le è costata tantissimi elettori. Tentando di educare il suo reazionario elettorato, si è beccata una bella lezione.
Due storie lontane, e lontane fra loro, che accadono al di fuori di quella zanzariera.

(Felicità piccola)

venerdì 11 marzo 2016

Sindaci

Con una lanterna,
qualcuno vaga nella notte:
tra i pruni
(Meisetsu 1847-1927)


Chi è questo qualcuno che si aggira nella notte? 
Lo so! È un candidato sindaco!!!
Tra i pruni di Roma o di Napoli vaga senza requie questa strana figura sbiadita, disincarnata, afona, e che procede sola, nell'oscurità, come in una fiaba di fantasmi.
Sola. Senza elettori al seguito - che disertano i seggi - e senza un partito che la sostenga, vaga tra le macerie della cosiddetta "fiducia", procedendo stancamente, lanterna in mano.
E laggiù, laggiù tra i rami, cosa vedono ancora i miei occhi? A chi appartiene quel tremolio lucente che balugina ancora? E quell'altra lanterna, l'altra ancora, quell'altra fioca lampada laggiù, e ancora l'altra che si fa avanti, a chi apparterranno mai?
I candidati sindaci cercano credibilità con il loro lanternino!
Buio. Gli elettori contano le lanterne (QUI)
È il nostro triste divertimento per queste oscure amministrative.

(candidato sindaco in arrivo)

mercoledì 9 marzo 2016

Cronaca nera

Hanno preso il volo
i corvi, sbattendo le ali -
sull'arido campo, l'uomo.
(Saitō Sanki 1901-1962)


La cronaca nera non è mai entrata nel DAILYHAIKU. Non trovo spazio forse perché anche nella mia testa non c'è un reale interesse per questo tipo di notizie. Eppure qui siamo davanti a qualcosa di diverso.


- L'uomo
"Sabato 5 marzo i carabinieri di Roma sono entrati nell’appartamento di un ragazzo romano, Manuel Foffo, al Collatino, quartiere nella periferia est di Roma, e hanno trovato il corpo di un altro ragazzo, Luca Varani, con un coltello da cucina conficcato nel petto. L’omicidio e le torture che l’hanno preceduto sono state compiute nella notte tra giovedì 3 e venerdì 4 marzo. Risultano coinvolti due ragazzi: Manuel Foffo e Marco Prato (...)".
Così inizia il pezzo che linko QUI e che continua con il dettagliato profilo dei protagonisti.

- Hanno preso il volo i corvi.
Animali o umani? 
Le sevizie, il perverso godimento, in qualche modo confessato, di guardare la morte, il gioco tra finzione e realtà, tra come ci rappresentiamo e come siamo.
Perché?
Ripenso alle torture sul corpo di Giulio Regeni, torture dal mandante misterioso ma molto meno oscuro di questo.  

(arido campo?)

martedì 8 marzo 2016

8 marzo

In mezzo ai fiori
o nell'oscurità
trovo me stesso
(Momoko Kuroda 1938)


Ideologia, strumentalizzazioni, mancanza di memoria, mimose & pupazzetti, non ultima la questione “utero in affitto” - che preferisco chiamare GPA (Gestazione Per Altri) - demonizzata anche da parte del mondo femminista, relegano la questione "corpo delle donne" a una data sul calendario e aumentano la mia confusione.
E allora? 
Me ne vado in libreria! E' o non è il "mio" posto, dove io sono "io" e non solo "mia"? 
Il posto dove ci si ritrova tutti e tutti, uomini e donne, siamo dalla stessa parte, ovvero quella della cultura, unica arma per demolire oscurantismo e pregiudizi ideologici? La cultura, quella che apre le teste, che ci fa fare passi avanti l'uno verso l'altro?
E invece... 
E invece di trovare me stessa, ho trovato questo fatuo cartello, a indicare tantissimi libri dalle copertine color pastello come gli ombretti delle lettrici a cui vorrebbero essere destinati, e tanti tanti tanti titoli stuzzicanti, e un tantino piccantelli, come l'apericena di stasera.  



(ghetto vero)