venerdì 13 novembre 2015

Sentirsi

Spuntano i germogli
al tronco d'un grande albero
poggio l'orecchio
(Hosai 1885-1927)




Mi piace pensare che Radio3 contribuisca non solo a raccontare il mondo ma anche ad ascoltarlo, nel suo rumore e nei suoi silenzi. E che l'ascoltatore di Radio3, come accade in questo haiku, poggi il suo orecchio per "sentire" qualcosa. 

Che responsabilità che abbiamo, noi che la facciamo! Dove è possibile un confronto sulle cose se non in quell’universo della radio dove lavoro? E in quale posto il confronto con il pubblico è concreto, sommesso e costruttivo? Quando incontro qualcuno che ascolta Radio3 l'empatia è immediata. Ho subito voglia di sapere di più, di farci due chiacchiere, di trattenermi un po' di più del tempo di uno sbrigativo "tanto piacere"!

Da oggi fino a domenica siamo a Perugia con una serie di programmi ripensati per una messa in onda fuori dagli studi consueti e con un palinsesto studiato apposta per l'occasione. Da Fahrenheit a Tutta la città ne parla, dalla musica classica a Hollywood Party tante le trasmissioni impegnate, tanti ospiti e tanti gli spunti di riflessione. 
E se qualcuno mi raggiungerà alle 18 cercherò di dare il mio contributo a una piccola tavola rotonda sulla letteratura alla radio. 
Leggere i classici alla radio sembra una cosa facile, che ci vuole? Ne scegli uno e lo leggi. Eppure, dietro le quinte di un programma che sembra in apparenza così semplice come per esempio Ad alta voce, esiste un lavoro di scelta, cura e competenza del mezzo radiofonico che mi piacerebbe, se ne avrò l'occasione, di illustrare. 

"Ascoltare" la radio, "sentire" la radio. Noi e voi di Radio3 facciamo, al di qua e al di là dell'apparecchio, una cosa simile con la medesima passione. Siamo in sintonia!


(ON AIR)













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giovedì 12 novembre 2015

Legge 40

Triste un bimbo cieco 
in un angolo di veranda.
Fiori d'ibisco
(Kaya Shirao 1738-1791)




Grande rivoluzione sulla legge 40, quella che regola la procreazione assistita. 
Dopo anni e anni di aggiustamenti, discussioni e crociate, non è più reato la selezione degli embrioni affetti da malattie genetiche (notizia QUI). Sarà garantita alla coppia, in sintesi, la nascita di un figlio senza malattie genetiche. Un passo in avanti visto che l'accesso alla procreazione medicalmente assistita rimane un'opportunità da cogliere o meno a seconda di ciò che se ne pensi.

In che modo festeggi questo risultato la parte della sinistra PD più radicale, coloro che hanno contribuito a vincere battaglie come questa e che, distaccandosi, ora preferiscono marciare da soli, può essere una domanda politica lecita.
Ma non me la pongo. Non mi va.

(Fiori d'ibisco)




mercoledì 11 novembre 2015

Trasloco (1)

Acqua che scorre -
a nessuno in particolare
arrivederci
(Santōka 1882-1940)



E mica sono Santōka a cui bastava una sacca a tracolla dove infilare la ciotola per le elemosine - sacca che serviva anche per mangiare e bere - un taccuino, la penna e una bottiglietta di saké! E che attraversava il Giappone senza legarsi troppo né alle cose né alle persone!
Non viaggio così leggera, purtroppo, e i miei duecento "colli" (centocinquanta scatole di libri e il resto tra mobilia e carabattole) la dicono lunga.
Tutti che mi dicevano "Ahia il trasloco! Un dolore pari al lutto! Una rogna infinita! Un vero incubo!"
Ma alla fine, il trasloco, ha una sua utilità "igienica". Si tira una linea, si buttano tante cose scegliendo solo quelle che servono. Si impilano anni e si incartano ricordi. 
Le foto spuntano a tradimento, è vero. Una "tu" vecchia di anni fa eppure così giovane, un papà che scherza con un nonno, un vecchio fidanzato, sguardi che non ci sono più, sguardi che ancora non avevano visto le cose che avrebbero visto. 
meno male che ci sono i traslocatori che ingombrano, spostano, impilano e non ti permettono alcuna commozione. Prendere o lasciare. Portare o buttare. 
Allora preferisco farmi solo queste domande: che fare di quel vecchio porcellino di vetro (fragilissimo e racchietto) che ha resistito a quattro traslochi? E di quella pentola? Quel vaso che fa molto "zia pina" peró irrinunciabile? E quelle pedule mai usate? 

Su come è possibile che dieci anni siano passati così in fretta, a chi sorridesse mio padre in quella foto, e come può succedere che "quella" che mi porto dentro la senta sempre come una "me", che "io" sia sempre "lei", quella tipa felice che il giorno del suo decimo compleanno si abbracciava la compagna di banco e che posava per una foto che avrei trovato secoli dopo e infilato nella tasca dei jeans per non perderla, no, queste domande non me le faccio.
Ah, vado a vivere nel quartiere che fu di quella mia compagnetta di classe che abbraccio lì dentro, laggiù nel tempo. Come adesso.


(Acqua che scorre)


venerdì 6 novembre 2015

Soldi

Al bagno pubblico
qualcuno se n'è andato con i miei zoccoli
fredda è la notte
(Shiki 1867-1902)


Ma se il bagno era pure pubblico, perché si prendono i miei zoccoli?
Shiki mi perdonerà se lo trascino nelle miserie dell'evasione fiscale, del recupero di danaro, nelle differenze, sempre da ribadire, tra cosa pubblica e privato. Su questioni vecchie come il cucco come le tasse da pagare come obbligo anche morale...
Oggi la proposta contro la povertà di Tito Boeri è stata bocciata. L'economista, presidente dell'Inps, ha prodotto sedici articoli in cui pianificava la possibilità di recuperare un reddito minimo di 500 euro per gli over 55 grazie al recupero di denaro da 250mila pensioni e da 4mila vitalizi. Si studieranno aggiustamenti che gratifichino l'elettorato più fluido, gli "indecisi". E va bene.

Ma ripenso con struggente nostalgia a quell'attimo in cui abbiamo sognato la carta di credito obbligatoria per gli importi anche bassi. 


(prendere E lasciare)

giovedì 5 novembre 2015

Vaticano

Sulle ginocchia della mamma
il bimbo batte le mani 
mentre brucia l'incenso
(Issa 1763-1827)



Oggi profumo d'incenso. 
Dove ci troviamo? In una piccola cappella di campagna, in una chiesa di città oppure in un tempio buddista, scintoista? È il profumo di un'austera sinagoga o di una fiorita moschea ad avvolgere questa scenetta familiare di pia devozione che l'haiku suggerisce?
Siamo in Vaticano. Quello Stato dentro quell'altro dove le regole sono le stesse (notizia QUI). Le accuse, gli arresti, il dossier di 33 pagine - come gli anni di quellocomesichiamava - le indagini. La corruzione, i conti svizzeri come le guardie, i soldi riciclati per i soliti, banali attici ristrutturati... Uguale uguale uguale.
Incenso? No. Chanel n.5. 


(Madonna Povertà)