lunedì 12 ottobre 2015

Memoria

Sotto i miei sandali di paglia
il profumo
dell'erba dei prati
(Shiki 1867-1902)



Shiki sceglie l'olfatto e ce lo dice nel suo modo profondo e malinconico.

Da oggi Roma non ha un sindaco. 
Si andrà alle elezioni e finalmente si troverà un sindaco "giusto". Uno degno. Alla fine, uno che piaccia più di Marino.
Deve essere un non politico, mi raccomando, ma anche un po' politico, mi raccomando. Alto ma un po' basso. Della Roma e della Lazio. Sposato e con moglie un po' ciarliera. Non deve mai pronunciare la parola "omosessuale", non fa fine, e neanche "scontrino" perché farselo fare porta pure un po' sfiga. Un sindaco un po' piacione e lettore assiduo dell'Osservatore Romano così potrà estrarre la capitale dalle "macerie" in cui è incastrata e portarla finalmente verso mete agognate (da tutti?) come un bel giubileo che è un po' l'Expo del Vaticano. Alé!

Ma torniamo all'haiku di oggi. A proposito di mezzi per ricordare, di macerie e di memoria, quante volte siamo incappati, telecomando alla mano, nei documentari storici? Quante volte abbiamo rivisto quell'italietta, quei gerarchi, quei piccoli italiani che eravamo? Quante volte, nei nostri tinelli azzurrini, Mussolini si è smascellato, la Queen Mary è salpata, D'Annunzio ha svolacchiato, un ponte fiorentino è saltato? Tutto giusto e per non dimenticare. Una sacrosanta opportunità che ci offre il servizio pubblico per imparare qualcosa e per poter dire ai nostri figli Vedi? Ci riguarda!
Ma farei una timida proposta a chi cura questo benemerito canale della memoria: perchè non programmare ciclicamente televisione d'archivio, vecchia sì, ma solo di qualche anno? Far rivedere telegiornali antichi un lustro o pochi mesi? Potere riascoltare ricostruzioni di fatti recenti e già dimenticati dove uno si incrocia con l'altro che regge quell'altro che è amico di quello.
Tutti quei buzzi, quelle giunte marce, quelle malagrotta, quelle torsapienze, quelle storie putride così recenti e così istantaneamente consumate, offuscate. Quelle storie tristi, quei casiboffo, quei casicrocetta, quei dossieraggi, quei depistaggi... 
Tutto successo ieri ma già lontano, nebbioso, perso.

Sarebbe un servizio mnemonico utile per non dimenticare la puzza sotto i nostri calzari.


(A terra)




giovedì 8 ottobre 2015

20mila

Come scorre 
l'acqua fangosa
diventa chiaro
(Santoka 1882-1940)



E Santoka di fango se ne intendeva visto che, come annotava nel suo diario, arrancava spesso, elemosinando qualcosa, di casa in casa nel lontano Giappone.

Ma qui, a Roma, diventerà chiaro? Risolta la questione "sindaco Marino" sarà tutto più trasparente?
Vivo in questa città da sempre. Ho visto metropolitane trionfalmente inaugurate in occasione dei Mondiali '90 e mai partite, conosco le file tonde negli uffici, i posteggi a castello, i tifosi nazisti sdoganati da vecchie giunte silenti. Conosco, e bene, ogni buca sull'asfalto - è l'unico modo per portare a casa la pelle -, lo sguardo ringhioso dei romani nelle auto, gli scioperi a go go di tassisti e autisti. Conosco le sirene arroganti dei politici che fendono l'aria e il traffico, gli sguardi vuoti degli extra comunitari negli autobus, dei vecchi ai mercati scampati alle interviste dei ballarò televisivi. Insomma sono nata a Roma, ho il curriculum.

Una cosa sola chiedo al sindaco Marino. Ma se siamo nell'epoca dei social perché non comunicare meglio? Perchè non far sapere, porta a porta e con tutti i mezzi, le cose oneste fatte per questa città? Le teste saltate e i conti, laddove successo, risanati?  Ripeterlo, ripeterlo, ripeterlo.
La gente vive di passa parola e sopravvive anche con una buona notizia, perchè allora non darle a tamburo battente? Anche piccole, ma in modo costante e pervasivo. Anche una sola buca riparata, una sola.
Perché comunicare solo quella chiusura dei fori (di cui lo ringrazio ancora) e non l'apertura di qualcosa? 
Sarebbe servito a corazzare lei, e noi cittadini onesti, meglio di una scorta. 


(Piove...)






mercoledì 7 ottobre 2015

Umani

Voci umane!
Tornano per questa strada -
tramonto d'autunno
(Basho 1644-1683)





«E' caldo e soleggiato in Siria e le condizioni climatiche sono perfette per lanciare attacchi aerei». Ha aperto così il meteo di ottobre trasmesso domenica dalla televisione di stato russa "Rossija 24" (QUI).


Un gruppo anonimo di persone ha deciso di fotografare, giorno dopo giorno, altre persone. Di ogni foto una breve didascalia che contiene la storia di chi è ritratto, poche righe per una vita intera, una specie di antologia di haiku umani. Un ragazzo seduto al bar, una donna dall'aria triste, un bambino sdentato che ride da dietro un recinto, una coppia di fidanzati. Ogni faccia un mondo. Dettagli umani sparsi nell'immenso pastone del web ma capaci di farci fermare per leggere storie che "ci" riguardano.
"Ci sono tante persone buone intorno" dice la scritta su questo muro di una piccola scuola media norvegese. E ci sono tante storie dietro chi incontri per caso che spiegano perché è qui con quell'aria scalcinata o perché ora sorride. 
Ci sono tante storie ci dice il sito http://www.humansofnewyork.com/ che ormai seguo quotidianamente su instagram.
Ogni giorno mi fa un regalo, voci umane che incontro sulla mia strada on line e che vi consiglio. 


(voce umana)

martedì 6 ottobre 2015

Sognando California

Eccomi
dove il blu del mare
è infinito
(Santoka 1882-1940)


La California, patria dei wind surf e dei canterini Beach Boys, set cotonato di serie cult degli anni novanta come Beverly Hills e Baywatch, luogo assoluto del sole perenne, degli occhialoni, del tacco dodici e dei muscoli oliati, ecco, la California ha detto sì al suicidio assistito (notizia QUI).
E non lo ha reso legale un comunistone, un ateo senza scrupoli o, peggio ancora un sinistroide nero con casa a San Francisco, no.
La firma l'ha messa il governatore Jerry Brown, cattolico ed ex seminarista.
E' tutto.  


("A nome tuo")












lunedì 5 ottobre 2015

Carta

Mondo giusto!
Un fior di loto
anche per un soldo bucato 
(Issa 1763-1827)



Il mondo giusto di Issa! Un soldo per un fiore... non è forse la regola numero uno del mercato economico globale?

In Norvegia non ho mai cambiato i miei euro nella valuta locale. Mai in dieci giorni! Tutto è acquistabile con carta di credito, anche il biglietto del tram che puoi comprare tranquillamente strisciando la carta o il bancomat, nell'apposita macchinetta posizionata al lato del conducente. Macchinetta visibile e, ovviamente, ben funzionante. 
I norvegesi non conoscono le nostre, chiamiamole così, frasi d'occasione. La finto contrita "Eh, no. Il bancomat non lo abbiamo, mi dispiace" o quella arrogante e definitiva "No. Niente carte qui!". 
O ancora quella sottilmente annichilente "Ora non prende. Mi sa che c'è un guasto sulla linea". E, mai e poi mai, la ipocritamente premurosa "E come fanno le persone anziane con la carta di credito?".
Fanno benissimo. Gli ottuagenari strisciano anche loro e non vengono fregati. Tutto qui.

Non so se quello norvegese è "il" mondo giusto. E so bene che sono pochi e piripì e parapà e anche molto ricchi. E non mi dite la solita storia che si suicidano e che fa notte presto.
Usare le carte abbatte l'evasione fiscale, è un fatto. Del resto, ne possiamo parlare...    


Nota
Ho notato che la Norvegia ha qualcosa in comune con il Giappone. Qualcosa di profondo e sincero come la fiducia nel prossimo. Sono popoli immuni dall'essere guardinghi o sospettosi. Nessuno può imbrogliarli perché loro non imbroglierebbero nessuno. 
E' un'aria pulita quella che ho respirato. Un'aria "nippo-norvegese" fresca e inaspettata, tutta da imbottigliare per sniffarsela in Italia durante una coda nel traffico ringhioso o quando uno ti prende il posto in fila o direttamente il portafoglio. 


(aria norvegese )