lunedì 14 luglio 2014

Festa!

La festa -
un bimbo
addormentato.
(Ōzaki Hōsai 1885-1926)


Per iniziare la settimana cerco di postare una notizia che metta un po' di buonumore e di fiducia. Non sempre capita, poi in questi giorni di guerra e tristezze non ne parliamo. 
Me ce n'è una piccola piccola che prendo al volo e il cui sottotitolo potrebbe essere: quando la società va più in fretta delle leggi. 
La sede di Venezia della compagnia di trasporti DHL, nata nel 1969 guarda caso a San Francisco, estende il congedo matrimoniale ai dipendenti gay e lesbiche (leggi notizia qui). Bello, incoraggiante, possibile.
Per come la penso io è una "festa" per tutti noi. Insieme, per i diritti.
Allora musica! Per cantare di libertà e fiori nei capelli con Harvey Milk e Scott Smith (link)
Buona settimana, amici!

http://youtu.be/bch1_Ep5M1s









venerdì 11 luglio 2014

Libro in valigia

Quale freschezza -
quel suono di gocce
notturne nel pozzo
(Issa 1763-1828)


Il kireji è quella intraducibile parola (o immagine) che designa il luogo, nei tre versi di uno haiku, dove avviene il ribaltamento del significato immediato. Demolisce il mondo che il poeta stesso ha costruito e offre al lettore un'altra visione possibile della realtà.
Inaspettato, sulle macerie dei primi due versi, in quel "notturne nel pozzo", si erge l'epilogo dello haiku con un nuovo significato ancora più profondo. 


A chi ama le cose che non sembrano "quelle", che osa andare oltre l'evidenza, analiticamente e dolorosamente, non può non conoscere "I buoni" di Luca Rastello edito da Chiarelettere.
Confonde le certezze, smaschera il "sentire" comune, abbatte i monumenti eretti dalla cosiddetta società civile attraverso una scrittura curata e lirica, lontanissima dallo stile dei romanzi-denuncia noiosamente giornalistici e molto "buoni", e che ci ricorda l'efferatezza dei salmi.

(sulla mia scrivania)

Il sommario del libro è diviso in tre parti: la prima,  L'uomo del paradiso;  la seconda, Scuola di empietà; la terza, L'uomo dall'inferno. Solo la scuola di empietà, zona melmosa e grigia dove convivono buoni e cattivi, è l'unica certezza. L'inferno e il paradiso puoi confonderli, ti dice Rastello, solo il limbo è netto. Solo la merda dove vivi. Solo il fango che sei. Il punto è che "I buoni" di Rastello non sappiamo più chi sono. Il suo sguardo azzera le certezze. Dove sono i "buoni"? Chi sono? Sono quelli che lavorano nel cosiddetto sociale, rotelle di un ingranaggio che, in "buona fede", è molto vicino ai "cattivi"? E i "cattivi" sono proprio "cattivi"? Abele può diventare Caino?


L'autore ha lavorato nei Balcani, in Africa e conosce la realtà dei ragazzini che sniffano colla nelle fognature di Bucarest. E proviene anche dall'esperienza di operatore del Gruppo Abele:










   

  

giovedì 10 luglio 2014

La rivalsa dei fagottari

Brilla nel sole
il mio pasto
di riso bollito
(Santoka 1882-1940)


La notizia è che il 48% degli italiani in spiaggia pranza al sacco (notizia qui).

A Roma si sono sempre chiamati, con quella sprezzatura tipica del mio dialetto greve e ironico, "fagottari". Erano i romani un po' burini che allestivano catering organizzatissimi sotto l'ombrellone, tirando fuori, in un tripudio di stagnole e contenitori matrioska - sotto il mio sguardo fisso e voglioso - pizze bianche, frittate ancora calde, pasta fredda con la mozzarella, fette di cocomero e, per i grandi, thermos con il caffè. Altro che misero "riso bollito"!

E il fatto che siamo diventati tutti un po' "fagottari" per la crisi, francamente, a me va benissimo.

Raffinati, eh? Troppo? Allora guarda qui  http://youtu.be/yBjMDbsJE54



mercoledì 9 luglio 2014

Muro della vergogna

Braci sotto la cenere-
si spengono col suono
di lacrime che bruciano.
(Bashō 1644-1694)


Scatta l'attacco mirato su Gaza. Piovono razzi su un tunnel pieno di armi. Nelle ultime ore 25 morti.
È guerra. Accordi di pace come brace sotto la cenere. 


(Passeggiavo per via del Boschetto a Roma. E l'ho visto)












martedì 8 luglio 2014

Un appello

Più numerose le primavere
più lunghi i dì
recano lacrime e lamenti
(Issa 1773-1828)

Un appello. Anche alla luce delle polemiche sui post di FB che portano soldi a Mark Zuckerberg e i test sulle emozioni più o meno subliminali ((notizia qui), aboliamo la frase: "ecco le immagini che hanno commosso il web"!
E anche il fermo di:  bambini nati dopo tre giorni di gestazione, i resti di un orso mangiato da uno scoiattolo, il cane che fa le fusa, il gatto (immancabile) che fa l'autostop, una coppia di lemuri che stanno insieme da venticinque anni, una mosca vedova. La suora rifatta, il prete barman, il pargolo che suona mozart con i denti, il padre che filma senza mani, la madre con tre tette, la nonna con le branchie. E ancora l'obeso incastrato, l'anoressica pentita, l'ultima torta, l'ultimo viaggio, l'ultima pedalata. Il torero pentito, il pescatore pescato, il cacciatore sparato. Il bimbo pedofilo, il pensionato satanista, la disoccupata che canta, suo marito che balla.   

Basta non cliccare su quel triangolino. Non animarli. Non condividere, non mettere "mi piace".

Riprendiamoci le lacrime vere. Salate. Al massimo quelle con la cipolla ma di Marina Abramovic.


(E che lacrime!!!)