giovedì 7 gennaio 2021

Trump ovvero un vicino di casa


Pieno di vita, adesso, ben saldo e visibile,
A quarant’anni, nell’anno ottantesimo terzo degli Stati,
A uno che vivrà di qui a un secolo, o di qui a secoli molti,
Per te non ancor nato, cercando di giungere a te.

Quando tu leggerai questi canti, io che visibile fui sarò diventato invisibile,
Ora sei tu, ben saldo e visibile, che i miei poemi vivi e mi cerchi,
Immaginando quanto felice saresti se io potessi trovarmi con te, diventare il tuo camerata;
Ma fa come se fossi con te. (Non essere troppo sicuro che adesso non sono con te.)
(Walt Whitman “Foglie d’erba” trd Enzo Giachino, Einaudi)


Dov’era Whitman ieri, quando a Washington infuriava la sommossa nel nome di una giustizia tutta opinabile? Dov’era il poeta che voleva stare accanto agli uomini provando ad assomigliare a ciascuno di essi? 
Nulla di sorprendente il tragico assalto al Capitol Hill a Washington, lavoro di mesi, di tweet e invettive suprematiste, c’era da aspettarselo. E non bisogna avere lo sguardo profetico del più venerato poeta americano per capire che era già nelle cose, un epilogo prevedibile, vicinissimo, quando si parla alla pancia e non al cervello.






2 commenti:

  1. Un grande poeta e un grande cantore
    "Sappi che solo per lasciar cadere nella terra i germi di una religione più grande/GLi inni seguenti,ciascuno di un tipo io canto.Compagno mio!T'invito a condividere con me due grandezze,e una terza che più fulgida sorge e le altre assomma,/La grandezza dell'Amore e della Democrazia,e la grandezza della Religione.
    Whitman
    Usa la parola "religione"non in senso confessionale ma come fatto centrale della sua opera.
    6 gennaio 2021-una giornata di lutto per la democrazia

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  2. Per una democrazia che per sentirsi risarcita dalla vergogna di un presidente di colore allora e dai tentativi di riconciliazione di Buden oggi, afferma i suoi valori illiberali vomitando violenza nella sede del diritto.

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