domenica 10 novembre 2019

75190


Sabato mattina, mia madre aggiusta le sue gonne,
scuce e ricuce, allarga e poi restringe,
allunga gli orli, li modifica inserendo nastri,
bottoni, fettucce di gros-grain, velluto, raso.
C'è un'attenzione inquieta che la inchioda alla luce
e trasforma il suo viso in un tessuto.
Se la chiamiamo non risponde
ma il suo esistere fa corpo con le cose,
sfavilla come l'ago che imbastisce
anche noi che guardiamo.
("Opere" di Antonella Anedda)

A ottantanove anni Liliana Segre avrebbe dovuto ricevere ringraziamenti, fiori, sorrisi. Non certo una scorta per proteggerla. Mi chiedo cosa provi alla fine della sua lunga giornata. La immagino seduta sulla sponda del letto, in sottoveste prima di andarsene a dormire. Una telefonata, il bicchiere d'acqua, gli anelli poggiati vicino lo specchio della toletta, uno sguardo alle vecchie foto in cornice. I gesti quotidiani di una vita. la luce sul comodino che ancora illumina quel 75190 tatuato sul braccio.


(Mi dispiace)

1 commento:

  1. "Quando credi che una cosa non ti tocchi,non ti riguardi,allora non c'è limite all'orrore"
    Dal libro _ La memoria rende liberi

    Grazie Susanna

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