mercoledì 21 agosto 2019

Il clima è mite


Il clima è mite a Izu
passo la notte in un campo
suono d'onde.
(Santōka 1882-1940)

Ognuno di noi ha un luogo, un posto dove sta bene anche se non risponde ai canoni estetici  di istagram. Barcola non ha spiagge bianche e nessuno suona l'ukulele. Ma è un po' Izu, posto del cuore, dove non fare nulla è l'unica cosa da fare.
Il lungomare di Trieste, Barcola, è una vacanza comoda, popolare e raggiungibile. E con acqua verde pino - la recessione siderurgica ha i suoi lati positivi. I cosiddetti "topolini" sono spazi pubblici, spartani e puliti, serviti di bagni, docce, spogliatoi e solarium. Tutto funziona così da generazioni e funziona a pochi metri dalla zuccherosa Piazza dell'Unità.
Barcola la si abita, popolandola con l'intera famiglia, nonna compresa; la si arreda con lettini, sedili e ombrelloni (sono ammessi anche quelli per la pioggia); la si ritrova ogni giorno auto-assegnandosi il posto, sempre quello; la si percorre su e giù con la passeggiata postprandiale lungo i tre chilometri di mare, pini, facce e corpi; la si gode sia a pochi mesi che a ottanta anni grazie alle discesine con corrimano che permettono a tutti un bagno comodo; la si raggiunge in pausa pranzo tirando fuori, al volo, costume e asciugamano come fa Claudio Magris. 
Alle 13 scocca l'ora X: le carte da gioco sui tavolinetti scompaiono in fretta, le tovagliette sventolano, le borse frigo si liberano dai ganci, i coperchi tupperware schioccano. 
"Il clima è mite a Izu" dice Santōka, e poi oggi mi sembra una giornata ancora più tersa. E al mare, quel mare con le barche, i gommoni e le ciambelle di gomma fluo, almeno per oggi, guardo senza vergognarmi. 

(Izu)




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