martedì 15 gennaio 2019

Pawel Adamowicz



Gas che collidono, tempeste, scontro di comete,
in questo cielo curvo che ci appare in pace
nessuna eco, nessun solco d’aratro,
nessun tragitto di linfa
dalla radice del platano al suo nero,
solo uno stormire di foglie
fino alla stella irraggiungibile
dove il tuo respiro rallentava.
Alla fine dell’inverno, senza neve
– è solo un altro lutto – mi dicevo – inosservato
nel mondo che s’intreccia al gelo.
All’improvviso invece in un angolo del letto
è apparso il sole, scavava silenzioso una sua strada
verso un luogo dove s’irradia luce
e non esistono i pronomi.
(da "Historiae" di Antonella Anedda)

Chi l'aveva mai sentito nominare Pawel Adamowicz, il sindaco di Danzica morto ieri, ucciso con un coltello nel cuore. "Siamo un porto aperto al mondo" diceva nei suoi comizi, un porto aperto al mondo, diceva l'uomo controcorrente, uno che molti definirebbero freak, uno capace di parlare di solidarietà e di accoglienza e di diritti per gli omosessuali. 

Alla fine dell’inverno, senza neve
– è solo un altro lutto – mi dicevo – inosservato
nel mondo che s’intreccia al gelo.

E penso a quante persone per bene non conosciamo perché impallate da altre così inutili e aggressive, così rumorose e presenti, sfinenti, ma anche alla sua città stretta in un solo corpo scosso, unita nel tentativo di accumulare tutto il sangue del mondo per poterglielo restituire in un'unica trasfusione impossibile.

  
(Un porto aperto)



  

1 commento:

  1. "Un lutto inosservato"
    Una persona per bene
    Una preghiera laica la tua !
    Grazie di cuore Susanna !

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