martedì 22 gennaio 2019

Nodi di luce



Se non dovessi tornare,
sappiate che non sono mai
partito.
Il mio viaggiare
È stato tutto un restare
qua, dove non fui mai.
 ("Biglietto lasciato prima di non andar via" di Giorgio Caproni, Garzanti, 1982)


Molti scrivono poesie, è il grande fraintendimento, e pochi le leggono, è la triste verità. 
l poeti, quelli veri, puntellano le parole, con i tondini di ferro della metrica ingabbiano i versi, alzano contrafforti, i pesi e contrappesi grammaticali riescono a diventare musica da leggere e da cantare, i poeti fanno, fabbricano un equilibrio profondo e solido anche nel verso libero, un' impalcatura trasparente di suoni e significati.  
"Il poeta è un artigiano, un vasaio" disse una volta Caproni a una conferenza sulla poesia 
"Il poeta è un minatore, è colui che riesce a calarsi più a fondo (...) attingere a quei nodi di luce che sotto gli strati superficiali, diversissimi tra individuo e individuo, sono comuni a tutti"

Il mio viaggiare
È stato tutto un restare

In Gennaio, il mese che l'ha visto nascere e anche morire, cade il ricordo di Giorgio Caproni, colui che si inabissa per riportare su quei nodi di luce che illuminavano la sua esistenza e, ancora oggi, quella del lettore. Il poeta facile, comprensibile come può esserlo una casa, un vaso, una partenza o un ritorno. Che però sono tutte cose difficili da esprimere.  












   



1 commento:

  1. Si possono seguire anni di convegni,leggere pagine di letterature sedicente e non provare mai un brivido di commozione,nulla che ci racconti ciò che veramente siamo.
    Poi prendi in mano un libro di poesia ...giorni fa la rivista Poesia 344 e scoprire le poesie di Anna Swirszczynska per "cedere" alla commozione
    "Che sia giorno o notte/sempre ho in me/la luce/mi cercherò/correndo come una pazza/fino all'ultimo respiro"
    La poesia"Sorelle dal fondo"dedicata alle mie sorelle ,che emozione ritrovarsi
    Un saluto

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