Divergevano due strade in un bosco
ingiallito, e spiacente di non poterle fare
entrambe uno restando, a lungo mi fermai
una di esse finché potevo scrutando
là dove in mezzo agli arbusti svoltava.
Poi presi l’altra, così com’era,
che aveva forse i titoli migliori,
perché era erbosa e non portava segni;
benché, in fondo, il passar della gente
le avesse invero segnate più o meno lo stesso,
perché nessuna in quella mattina mostrava
sui fili d’erba l’impronta nera d’un passo.
Oh, quell’altra lasciavo a un altro giorno!
Pure, sapendo bene che strada porta a strada,
dubitavo se mai sarei tornato.
lo dovrò dire questo con un sospiro
in qualche posto fra molto molto tempo:
Divergevano due strade in un bosco, ed io…
io presi la meno battuta,
e di qui tutta la differenza è venuta.
Se piove, come oggi, mollo il motorino e vado a piedi, per arrivare al lavoro posso scegliere tra strade diverse.
Poi presi l’altra, così com’era
Per raggiungere la mia scrivania cambio l'itinerario ogni volta, aggiungo o tolgo un ponte, svolto alla prima o alla seconda traversa... ma sempre, a terra, i pezzi di legno. Sono rami nerastri, umidi e storti, riportati al padrone da cani fedeli, ce ne sono anche di chiari, lisci come fossero stati levigati dal fiume, dal mare addirittura, che tra le foglie bagnate e una cartaccia attendono il nuovo loro lancio.
Sulla mia strada, ogni giorno diversa, il medesimo gioco invisibile appena finito.
Poi presi l’altra, così com’era
Per raggiungere la mia scrivania cambio l'itinerario ogni volta, aggiungo o tolgo un ponte, svolto alla prima o alla seconda traversa... ma sempre, a terra, i pezzi di legno. Sono rami nerastri, umidi e storti, riportati al padrone da cani fedeli, ce ne sono anche di chiari, lisci come fossero stati levigati dal fiume, dal mare addirittura, che tra le foglie bagnate e una cartaccia attendono il nuovo loro lancio.
Sulla mia strada, ogni giorno diversa, il medesimo gioco invisibile appena finito.
(Bosco a Roma nord) |
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