martedì 27 novembre 2018

Bosco a Roma nord



Divergevano due strade in un bosco
ingiallito, e spiacente di non poterle fare
entrambe uno restando, a lungo mi fermai
una di esse finché potevo scrutando
là dove in mezzo agli arbusti svoltava.

Poi presi l’altra, così com’era,
che aveva forse i titoli migliori,
perché era erbosa e non portava segni;
benché, in fondo, il passar della gente
le avesse invero segnate più o meno lo stesso,

perché nessuna in quella mattina mostrava
sui fili d’erba l’impronta nera d’un passo.
Oh, quell’altra lasciavo a un altro giorno!
Pure, sapendo bene che strada porta a strada,
dubitavo se mai sarei tornato.

lo dovrò dire questo con un sospiro
in qualche posto fra molto molto tempo:
Divergevano due strade in un bosco, ed io…
io presi la meno battuta,
e di qui tutta la differenza è venuta.
 ("La strada non presa" di Robert Frost - trd Giovanni Giudici)


Se piove, come oggi, mollo il motorino e vado a piedi, per arrivare al lavoro posso scegliere tra strade diverse.
Poi presi l’altra, così com’era 
Per raggiungere la mia scrivania cambio l'itinerario ogni volta, aggiungo o tolgo un ponte, svolto alla prima o alla seconda traversa... ma sempre, a terra, i pezzi di legno. Sono rami nerastri, umidi e storti, riportati al padrone da cani fedeli, ce ne sono anche di chiari, lisci come fossero stati levigati dal fiume, dal mare addirittura, che tra le foglie bagnate e una cartaccia attendono il nuovo loro lancio.  
Sulla mia strada, ogni giorno diversa, il medesimo gioco invisibile appena finito.

(Bosco a Roma nord)



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