martedì 30 gennaio 2018

Si fa tardi


Si fa tardi. Vi vedo, veramente
eguali a me nel vizio di passione,
con i cappotti, le carte, le luci
delle salive, i capelli già fragili,
con le parole e gli ammicchi, eccitati

e depressi, sciupati e infanti, rauchi
per la conversazione ininterrotta,
come scendete questa valle grigia,
come la tramortita erba premete
dove la via si perde ormai e la luce.

Le voci odo lontane come i fili
del tramontano tra le pietre e i cavi…
Ogni parola che mi giunge è addio.
E allento il passo e voi seguo nel cuore,
uno qua, uno là, per la discesa.
 (Agli amici di Franco Fortini)


Si chiama Die with me, Muori con me, è una app che si collega a una chat. La sua particolarità è che entra in funzione quando la batteria del cellulare si scarica fino al 5 per cento (quante volte abbiamo detto "Mi è morto il telefono"?). Solo allora gli amici connessi possono scambiarsi qualche sms con altri amici sconosciuti e scarichi, 
rauchi
per la conversazione ininterrotta,
come scendete questa valle grigia

Immagino parole disperate,  addii, faccette di emoji che dicono sono triste, che sorpresa, che paura. Oppure lancinanti verità, indicibili fino a quel 5 per cento di batteria che ora è già al 2, qualcosa di mai detto prima. Immagino messaggi brevi fatti di parole contratte, abbreviazioni veloci, non si ha tempo da perdere. 
Oppure se ne ha moltissimo. 

(il senso di una fine)

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