giovedì 23 febbraio 2017

Sette sorellastre


Giorno per giorno appare il giallo sole sopra il colle.
Bello è il bosco, l'oscuro animale,
l'uomo; cacciatore o pastore.

Rossastro sale nel verde stagno il pesce.
Sotto il rotondo cielo
naviga il pescatore lieve in azzurro battello.

Lentamente matura l'uva, il grano.
Quando silenzioso il giorno declina,
è preparato un bene e un male.

Quando scende la notte,
solleva il viandante piano le palpebre grevi;
sole irrompe da voragine cupa.
("Il sole" di Georg Trakl)



Uno non può mai andare a dormire tranquillo, da ieri sera sappiamo che la Terra ha sette pianeti a lei molto simili. Abitabili? Abitati? Lo stiamo capendo. Certo è che la temperatura è accettabile e una qualche presenza di acqua, per ora ipotetica, permetterebbe una qualche forma di vita (notizia QUI)
Insomma, la solita storia della ricerca di un altrove possibile ha fatto un passo in più.
E così, ne ho "parlato" con Trakl, il poeta maledetto del novecento, dalla vita breve e disperata, colui capace di scrivere in una lettera a Klein la frase: "Io anticipo le catastrofi mondiali".
E proprio nella sua nube torbida - se non stiamo attenti, se non abbassiamo al volo la testa, qualche frammento della sua ossessione ci prende e ci stende - in quello strano firmamento poetico che segnerà tutto il novecento, dicevo, rovisto, tentando di capire le cose primordiali e ultime allo stesso tempo.


Rossastro sale nel verde stagno il pesce.
Sotto il rotondo cielo
naviga il pescatore lieve in azzurro battello.

E così, con i miei umili mezzi e con il mio sguardo mozzo, ora, sì, ora!, riesco a vedere anche io sette Terre una dopo l'altra, in fila!
Belle, tonde, spumeggianti di vita. Pulsanti. Le vedo! Vivide, di blu brillante, con i loro sette mari, con le sette catene montagnose che le increspano, i sette poli sud e i sette poli nord che le rinfrescano, vedo sette caldi equatori. Le vedo! 
E poi, cosa vedi? Sì. Ehm... Vedo sette Trump e sette Putin, sette Salvini, sette Le Pen e sette Grilli. E sette tassisti incarogniti sotto sette stadi della Roma.
Sole irrompe da voragine cupa.
Forse mi drogo come Trakl. O forse no. 


(Rifugio)

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