Sono venuto qui a guardare gli alberi
anche se è buio. Vedo come si incurva
la terra e posso raggiungerla
dove l'erba falciata sbianca.
Sono i miei pensieri più antichi
i rami nel buio, la terra guardata.
(Gian Mario Villalta "Nel buio degli alberi")
I recessi più oscuri dell'animo umano che Villalta sembra mostrarci come i poeti sanno fare, ovvero anticipandoci, come una torcia accesa che illumina, davanti a noi, il passo che stiamo per fare. I rami, ancora più neri del cielo nero che li comprende, e gli sprazzi di luce fredda, lunare. Il nostro incedere prudente.
Pensieri antichi per angosce eterne.
La notizia del suicidio del sedicenne di Lavagna (la notizia QUI) ci spinge ancora una volta dentro quel bosco fitto. Non trovo la strada, la luce è così poca...
Avremmo voluto aiutarlo, capirlo, il nostro ragazzo. Rassicurarlo con la più dolce delle carezze, passargli una mano sulla testa. Proteggere quel bosco, insieme a lui cercare la luce che filtra tra un ramo e l'altro.
(Luce e ombra) |
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