giovedì 14 luglio 2016

Sogno

Una trapunta coi fiocchi
sogno
casa mia
(Santōka 1882-1940)



Non dormo sul futon, la magra trapunta giapponese con i fiocchetti, ma all'occidentale. Ma sogno tantissimo. E faccio sogni ricorrenti. 
Torna e ritorna il sogno delle scale, indubbiamente tra quelli che si ripropongono con drammaturgia identica negli anni. Racconto il meno oscuro, il meno angosciante di tutti, dimenticate quindi Hitchcock, nessun campanile sinistro da salire o spirali di marmo in bianco e nero. Il mio set notturno ha scale qualsiasi, modeste, direi più di tipo condominiale. Laggiù, nel profondo più profondo di me, metto i piedi (caspita come li vedo, li vedo proprio!) sul bordo del primo scalino e inizio a planare sull'intera scala fino alla fine, in un modo che ha un po' del volo. Tutto qui.
Un po' farfalla e un po' Pippi, io che di solito inciampo anche da ferma.
Nel sogno so che arriva il momento in cui la scala diventerà liscia e, sempre laggiù dove sono, ogni volta, so che non perderò l'equilibrio.
Laggiù, scivolo con perizia e felicità su tutto. Poi mi sveglio.


(scivolata notturna)



   

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