lunedì 20 giugno 2016

Campionati Europei

Tracce d'un sogno
di guerrieri
nell'erba d'estate
(Basho 1644-1684)


Domenica sera casalinga. Sulla tavola la cena che amo di più ovvero qualche avanzo, verdura ripassata, formaggi, la mia birra preferita. In frigo aspetta il gelato.
"Che dici se metto sulla partita?"
"Figurati!"
"Niente che mi rilassi di più dello sport in tv"
"Allora, fai pure" rispondo. Tanto non c'è granché, per gli exit poll manca più di un'ora, cosa meglio di un campo d'erba verde, in effetti?
Eccoli, gli Europei. Svizzera-Francia. Gli Europei: inquadrature da vertigine, calciatori come guerrieri nell'erba d'estate, con pettinature scolpite che ricordano le creste sugli elmi delle guardie pretoriane, spazzole acuminate, che puntano dritte alle telecamere. 
Gladiatori 2.0 giocano la loro partita. 
Non ne conosco uno, penso davanti alla mia mozzarella, l'unica cosa che capisco, anzi, che non capisco, è che non mi risulta che la Svizzera sia in Europa. O mi sono persa qualcosa? Certo, ha partorito grandi europei come Jean Jacques Rousseau e Max Frisch ma ampiamente seppelliti dall'egoismo nazionalista nascosto dietro una pretestuosa neutralità.
Quanto detesto la "neutralità", già la parola mi sta sulle scatole (e qui, cicoria ripassata)!
E poi la Turchia. Sarei felice fosse europea, ok, ma le condizioni dei profughi?  I lacrimogeni sul Gay Pride della polizia? (clicca QUI)?

E tutte le "nazioni" della Gran Bretagna che giocano il medesimo campionato? La Scozia, l'Inghilterra. Un coro di "Bre-xit Bre-xit Bre-xit" dagli spalti?
Come mai questi paesi cosi refrattari al progetto europeo sono così felici di partecipare al campionato... europeo?
Che coppa vogliono vincere?

Il gelato è arrivato alla temperatura perfetta. La nostra coppa, mondiale, preferita: pistacchio e cioccolato.



(Villa Borghese. Divieti)










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