dei libri
e persino del tabacco
(Santōka 1882-1940)
Scrivo dal treno mentre al Lingotto di Torino si stanno spegnendo le luci sul Salone di quest'anno. Ultimo giorno. Operai come termiti si aggireranno, minuscoli e frenetici, tra stand da smontare, scaffali da impilare, casse da riempire e ogni pezzetto sarà rimosso.
Il mio trolley è pesantissimo, sembra carico di uranio, altro che monaco zen in viaggio con quelle due cose da portare, me lo sono trascinato stancamente e ora giace, incastrato e gonfio, tra i due sedili del vagone.
Devo completare la lista di cose da tenere a mente di questo Salone. Aggiungo alla precedente:
- la postazione piena di schermi ed io che li impallavo sempre
- il profumo di lavanda che Michelangelo Pistoletto mi ha spruzzato sul polso
- il caminetto "imperiale" del Circolo della Stampa
- Augias che basta che parla ed è Augias
- l'affetto degli ascoltatori
- Repetti & Cesari dove la "e" commerciale sta per molto di più
- i poeti...
- Antonietta Pastore che mi parla di Akutagawa
- la ridarella a fine serata con Marino
- Ascoltare Galimberti\Lipperini con Cirri
- una mousse troppo minuscola
- i "briciopolli" che cercano un posto in scaletta
Anche queste altre cosette:
- i "ciaociao" con persone che ritrovo ogni anno
- i "ciao come sto" e mai come stai tu
- i non-saluti di persone troppo prese da sé
- i passo dopo, i come stai, i che mi dici, i passi da noi, i non puoi mancare, i ci vediamo
- i biscotti di Rosanna e le marmellate di Gilda
- un robot che si muoveva autonomamente e un ragazzo in sedia a rotelle che lo guardava
- questa foto fattami da Roberto. Solo un asoltatore di Radio3 può capire tutto così bene
(Grazie!) |
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