giovedì 7 gennaio 2016

Colonia e Assemini

Nelle nuvole
lucidi uccelli volano
- son schegge d'osso
(Momoko Kuroda 1938)




Mi interessa cercare di capire. Cosa, in una notte di capodanno, tradizionalmente anche notte di piccole innocue trasgressioni (si fa tardi, si beve e si mangia di più eccetera) ha unito tanti uomini in un'unica massa aggressiva sessualmente?
Non voletemene, ma oggi mi interessa capire lo stato d'animo del cattivo, cosa mai gli sia scattato per organizzare questo flash-mob dell'orrore. Cosa unisce questi uomini? Una matrice islamica? Oppure si tratta di xenofobi di estrema destra che hanno ordito il tam tam per aizzare i tedeschi contro i migranti? Quale riscatto cercano questi individui? Cosa ha nella testa chi ha agito così ignobilmente? 
Le indagini sono ancora in corso, atteniamoci a quello che conosciamo. 
La violenza sessuale è generata nella maggior parte dei casi dalla frustrazione e dall'ignoranza. Sì, è frequente per ragioni varie anche in un tessuto sociale più, chiamiamolo apparentemente "gratificato" ma non mi sembra essere il caso dei fatti di Colonia. Dicevo, frustrazione e ignoranza. Che si nutrono di emarginazione e disparità sociale. 
Queste quindi le caratteristiche umane di chi ha partecipato al flash-mob dell'orrore di capodanno. Migranti arrabbiati, folli islamisti, xenofobi?

Poi ho letto una notizia piccola, una delle solite che non fanno rumore. Ad Assemini, in provincia di  Cagliari, il 24 dicembre, anche giorno dei presepi branditi come magli culturali, la cittadinanza ha inaugurato un parco giochi dedicato al piccolo Aylan Kurdi. Hanno presenziato decine di bambini con palloncini colorati, i loro genitori e le autorità locali (notizia QUI).

Sono due notizie, una grande e una piccola, che hanno come comune denominatore una sola parola: "cultura". 

Cultura come conoscenza che elimina la diffidenza, volta a integrare, a non permettere ancora ghetti e ancora banlieue nelle città. In nome del riscatto sociale da una parte, e della sicurezza, dall'altra, diventa possibile ogni efferatezza. 
E diventiamo tutti, tutti, ostili e ottusi. E duri, da una parte e dall'altra, come schegge d'osso


(buia fine dell'anno)






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