mercoledì 21 ottobre 2015

Formiche

Passano le formiche
tra l'umido e l'asciutto
delle case di cemento
(Yamaguchi Seishi 1901-1944)




Formica nel traffico indosserò il casco, inforcherò il motorino e schiverò il pericolo di buche e di quelli che sbucano, di pioggia sul parabrezza che rende tutto baluginante.
Formica nel traffico spierò negli abitacoli, i messaggi digitati al volo con un occhio allo specchietto e l'altro alla tastiera.
Perlustrerò i posti guida, i sedili, i cruscotti. Leggerò i titoli di giornali buttati sul sedile di dietro. Saluterò mocciosi sconosciuti, osserverò vecchi issati davanti, immobili, stretti nelle loro cinture di sicurezza, vicini a figli silenziosi che guidano assorti. 
Annuserò i sudori confusi dagli arbre magique, i profumi di pizzette della merenda e i dopobarba. 
Ascolterò jingle, navigatori, spot pubblicitari a metà, pezzi di canzoni. Melodie anni ottanta, e che mi resteranno appiccicate per un po' in testa, bassi anni novanta che mi fanno tremare il cervello, canzoni degli anni zero di xfactor che non riesco a seguire.
E anche adesso, tra l'umido e l'asciutto, nel cemento autunnale di una Roma tutta da attraversare, da raggiungere e da abbracciare, passano le formiche che la popolano.


(Tokyo a Roma nord)





  
   

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