anche le campane
frinire di cicale
(Basho 1644-1694)
In giro la domenica mattina per un mercatino di antiquariato con Luigi Ontani, uno dei più grandi artisti contemporanei
E pensavo a un sacco di cose. Al lavoro su se stesso lungo tutta una vita, modello, ispiratore e soggetto stesso della sua arte. A quanto sia sofisticato e semplice insieme, conturbante e ironico. Osservavo da vicino il suo profilo, i capelli ora bianchi e raccolti che rimarranno, grazie al gesto artistico, lunghi e bruni come quelli di un giovane san Sebastiano di Guido Reni.
Questo artista un po' Shiva, un po' Genji principe splendente e un po' Pinocchio, capace di trasformare cartapesta, vetro e legno in pietre preziose e rendere una maschera persona e persona una maschera. Un bell'incontro, non ci sono dubbi.
Tornando verso il motorino mi dicevo quanto è bella Roma la domenica mattina, e quanto è bello viverci e che, alla fine, questi incontri dove sono possibili se non qui?
"Desidera qualcosa?" mi chiede una signora da dietro un piccolo stand tremolante di mille chincaglierie.
"Solo un'occhiata, grazie"
E che vedo? In mezzo a tante spille, la "mia" cicala. Ovviamente di un altro colore, ma "quella". Non più verde ma marroncina.
Mica male, no?
Resto un po' cicala (e off line) fino al 5 ottobre. Ciao!
(Cicale in viaggio) |
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