martedì 24 marzo 2015

Clausura

Profumo di pruno fiorito -
dove è stato soffiato via
il fantasma della donna neve?
(Chiyo-jo 1701-1775)






Riflettevo a scoppio ritardato sulla scenetta napoletana al cospetto di San Gennaro di un paio di giorni fa.
La sterminata comunità di fedeli, il Papa al centro, il sacro rito, l'attesa liquefazione, l'ampolla venerata. 
Ripensavo invece al particolare tipo di cronaca del cardinale Sepe, ripresa e diffusa da youtube, quando le suore di clausura accedono al cospetto del papa grazie a una deroga speciale offerta dal cardinale stesso (clicca video qui)
Ripensavo a quei toni, a quell'ammoina da sfottò, a quei commenti in dialetto. 
A me che sto qui, ben lontana, lontanissima da quella chiesa e da quel momento, quelle suore mi sembravano non facessero nulla di particolarmente esagerato. Le ho viste solo circondare il Papa di doni e affetto, sussurrargli qualche cosa all'orecchio con espressione trepidante, nulla di più. Donne neve come la suggestione di Chijo-jo, autrice dell'haiku primaverile di oggi e, soprattutto, monaca buddista. 

Francamente quelle suore di clausura, e non "suorine" come sento chiamarle spesso, mi sembravano l'occasione, persa, di evidenziare il simbolo, vivente e lì presente, di raccoglimento e di sottrazione di sé in netta contrapposizione all'estroflessione vanitosa. In tutti i campi.


(Roma. Clausura urbana)






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