Sotto la stella del mattino
piccola eco in una teiera di ottone
il canto di un cuculo
(Akutagawa 1892-1927)
Mattina. Bollitore sul fuoco. La radio accesa per le notizie mi aggiorna sullo scandalo MOSE.
Penso a Venezia che affoga tra le mazzette per costruire quelle stesse paratie che - ironia della sorte - avrebbero permesso alla Serenissima di far fronte all'acqua alta.
Miele, tanti biscotti, marmellate e frutta. Tazze scompagnate e zuccheriera indiana. Apparecchio per la mia quotidiana e caotica cerimonia del tè.
Hiroshi Sugimoto (link), artista giapponese che unisce ricerca tecnologica alla passione per la tradizione (link video "Sugimoto Bunraku"), ha progettato un'ideale stanza del tè sospesa tra presente e passato nei dintorni di Venezia, all'isola di San Giorgio.
Ha pensato un edificio con il pavimento di acqua che sembra richiamare un santuario. All'interno della sua "Glass Tea House Mondrian" uno spazio più piccolo a forma di cubo, di vetro, arredato con pochi oggetti funzionali alla cerimonia del tè.
Un luogo, quello di Sugimoto, che suggerisce l'equilibrio cosmico tra materia e spiritualità, tra nuove tecnologie e recupero dell'esperienza secolare.
Un posto protetto e al tempo stesso arioso. Dal nucleo vivo e trasparente.
A questi ideali di equilibrio, distacco e trasparenza ci appelliamo, pregando qualcuno che ci sollevi dalle nostre miserie di tangentari corrotti, spudorati e opachi.
piccola eco in una teiera di ottone
il canto di un cuculo
(Akutagawa 1892-1927)
Mattina. Bollitore sul fuoco. La radio accesa per le notizie mi aggiorna sullo scandalo MOSE.
Penso a Venezia che affoga tra le mazzette per costruire quelle stesse paratie che - ironia della sorte - avrebbero permesso alla Serenissima di far fronte all'acqua alta.
Miele, tanti biscotti, marmellate e frutta. Tazze scompagnate e zuccheriera indiana. Apparecchio per la mia quotidiana e caotica cerimonia del tè.
Hiroshi Sugimoto (link), artista giapponese che unisce ricerca tecnologica alla passione per la tradizione (link video "Sugimoto Bunraku"), ha progettato un'ideale stanza del tè sospesa tra presente e passato nei dintorni di Venezia, all'isola di San Giorgio.
Ha pensato un edificio con il pavimento di acqua che sembra richiamare un santuario. All'interno della sua "Glass Tea House Mondrian" uno spazio più piccolo a forma di cubo, di vetro, arredato con pochi oggetti funzionali alla cerimonia del tè.
Un luogo, quello di Sugimoto, che suggerisce l'equilibrio cosmico tra materia e spiritualità, tra nuove tecnologie e recupero dell'esperienza secolare.
Un posto protetto e al tempo stesso arioso. Dal nucleo vivo e trasparente.
A questi ideali di equilibrio, distacco e trasparenza ci appelliamo, pregando qualcuno che ci sollevi dalle nostre miserie di tangentari corrotti, spudorati e opachi.
(Dailyhaiku Tea House. 7.30 am) |
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