martedì 25 giugno 2019

Dai navigator agli sciator


Notte di neve
c'è della gente
che passa in silenzio
(Issa 1763-1827)

A Milano una notte di neve e festa, il pacco regalo delle Olimpiadi Invernali del 2026 è arrivato tra la soddisfazione generale e il suono di tappi che saltano dalle bottiglie di Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige. Brindo anch'io: che sia un futuro splendente di lavoro e indotto! E poi, nel silenzio bigio che avvolge il resto della penisola, nel caldo torrido di questo finale di giugno, mi chiedo se non sia meglio, in genere, puntare più sugli sciator che sui navigator.


(notte di neve romana)

















lunedì 24 giugno 2019

Gay Pride


Radici e foglie appena sono queste,
profumi recati a uomini e donne dai boschi selvaggi,
dal margine degli stagni,
acetosella del cuore e garofani d’amore, dita che avvincono
più strettamente che rampicanti,
gorgheggi da gole d’uccelli nascosti tra gli alberi, quando
il sole ascende,
soffi di terra e d’amore trasmessi da rive di vita su mari di
vita, sino a voi, marinai!
Bacche addolcite dal gelo, virgulti di marzo offerti freschi
a giovani che per i campi vagano, quando l’inverno
si scioglie,
germogli d’amore messivi innanzi, immessi in voi, ovunque
voi siate,
germogli che si schiuderanno secondo i modi d’un tempo,
se a loro recate il calore del sole si schiuderanno offrendovi
forma, colore, profumo,
se voi divenite alimento e umore, essi saranno fiori, frutti,
alti rami e alberi.
(da "Foglie d'erba" di Walt Whitman)


La sezione Calamus della raccolta di Walt Whitman "Foglie d'erba" prende il nome da Càlamo, una divinità fluviale delle mitologia greca. E' il gruppo di poesie che celebrano “l’amore dell’uomo per l’uomo”, per la critica l’espressione più evidente delle idee di Whitman sull’amore omosessuale.
Calamo era un bellissimo giovane innamorato di un suo coetaneo, Carpo. I due amanti vivevano felici e contenti ma durante una gara di nuoto nel fiume, Carpo affoga. Disperato, Calamo si lascerà annegare. Zeus colpito da tanto dolore, trasformerà Calamo in una pianta palustre, una canna resistente a cui potersi aggrappare e Carpo in un frutto  terrestre.
Da Càlamo deriverà calamaio, il piccolo recipiente-supporto dello stilo con cui scrivere. 
Speriamo di scrivere tutti insieme una storia migliore.  


(germogli vicino al fiume)

Per ascoltare la vita - raccontata da me - di Walt Whitman, clicca QUI.


lunedì 17 giugno 2019

Foglie d'erba



Senti, m’informò l’anima,
Scriviamo per il corpo (siamo infatti una cosa), versi tali,
Che, dopo morte, dovessi invisibil tornare,
O, più tardi, più tardi, in altre sfere,
A un gruppo di compagni i miei canti riprendere,
(In accordo con suono, alberi, venti della terra, tumulto delle onde),
Possa con soddisfatto sorriso continuare,
A sempre riconoscere miei questi versi – come, qui ed ora, per la prima volta,
Firmando per anima e corpo, il nome mio v’appongo,
Walt Whitman
(in "Foglie d'erba" di Walt Whitman)



Walt Whitman nacque nel 1819 a West Hills, nello Stato di New York, da una famiglia quacchera. Se cerchiamo in rete le sue foto, appare per prima la più famosa, quella scattata da George Cox nel 1887. 


Sul fondo scuro risalta il volto di un vecchio, i capelli bianchi e lunghi, tutt'uno con la barba vaporosa e anch’essa bianchissima (in un suo articolo per la rubrica dal titolo "Sport per uomini", intrattiene mondanamente i suoi lettori sui vantaggi non solo estetici di una bella barba lunga e folta, utile anche per preservare i bronchi da spifferi e correnti d'aria); la tesa del cappello è definita da una linea di luce chiara che rimanda a quella degli occhi. Lo sguardo penetrante, e freddo, pare cercare il nostro grazie a quell’espediente della posa, la leggera torsione del vecchio Whitman verso l’obiettivo. Chi è quest’uomo? Un saggio, un padre, un visionario, un matto? Con il suo nome, lui non lo saprà mai, un giorno chiameranno un cratere sulla superficie di Mercurio. Walt Whitman, il grande poeta americano padre del verso libero, viaggia sul pianeta più vicino al Sole e per l’eternità.


Ascolta la vita di Walt Whitman su Radio3 cliccando QUI






venerdì 14 giugno 2019

Zanzotto e il clima


Nei luoghi chiusi dei monti
mi hanno raggiunto
mi hanno chiamato
toccandomi ai piedi.

Sulle orme incerte delle fontane
ho seguito da vicino
e senza distrarmi
le tenebre tenere del polo
ho veduto da vicino
le spoglie luminose
gli ornamenti perfettissimi
dei paesi dell'Austria.

Hanno fatto l'aria tutta fresca
di ciliegi e di meli nudi
hanno lasciato soltanto
che un piccolo albero crescesse
sua soglia della sua tristezza
hanno lasciato fuggire in un riverbero
un tiepido coniglio di pelo.

Per le estreme vie della terra caduta
assistito da giorni tardi e scarsi
discendo nel sole di brividi
che spira da tramontana.
("Dietro il paesaggio" di Andrea Zanzotto)


Presentandosi davanti ai principali consessi internazionali, Greta Thunberg ha fatto del suo sdegno un gesto poetico. Indicandoci con la sua grazia caparbia il nostro pianeta malato di riscaldamento, è riuscita a trasportarci in quei luoghi che riescono a vedere solo i grandi poeti, in un paesaggio di ombre incerte delle fontane, di tenebre tenere del polo e tra le spoglie luminose. Ogni volta che leggo Zanzotto lo immagino affacciato alla finestra del mondo, il suo studio, la scrivania con le carte e le librerie, alle spalle. Lo sguardo avanti, assorto, per chi verrà.

giovedì 13 giugno 2019

Sono momenti belli


Sono momenti belli: c'è silenzio
e il ritmo d'un polmone, se guardi dai cristalli
quella gente che marcia al suo lavoro
diritta interessata necessaria
che ha tanto fiato caldo nella bocca
quando dice buongiorno

è questa che decide 
e son dei loro
non c'è altro da dire.

E questo cielo contemporaneo
in alto, tira su la schiena, in alto ma non tanto
questo cielo colore di lamiera
sulla piazza a Sesto a Cinisello alla Bovisa
sopra tutti i tranvieri ai capolinea
non prolunga all'infinito
i fianchi le guglie i grattacieli i capannoni Pirelli
coperti di lamiera?

È nostro questo cielo d'acciaio che non finge
Eden e non concede smarrimenti,
è nostro ed è morale il cielo
che non promette scampo dalla terra,
proprio perché sulla terra non c'è
scampo da noi nella vita.
(Da "La ragazza Carla" di Elio Pagliarani)



Anche quando non sembra, sono momenti belli. Anche quando va un po' così, sono momenti belli. Da soli è impossibile individuarli, meno male che gente come Pagliarani è esistita, ha scritto e continua a indicarceli.




(Di là)