lunedì 27 maggio 2019

La sveglia del mattino



Piove. È mercoledì. Sono a Cesena,
ospite della mia sorella sposa,
sposa da sei, da sette mesi appena.

Batte la pioggia il grigio borgo, lava
la faccia della casa senza posa,
schiuma a piè delle gronde come bava.
(da "A Cesena" di Marino Moretti) 


Sarà che è un periodo che leggo Moretti per prepararne il racconto radiofonico, sarà il risultato delle elezioni, ma mi sono svegliata crepuscolare.E faccio mio il pensiero del critico e filologo Pier Vincenzo Mengaldo che definisce questa poetica letteraria come "una piccola e sacra rappresentazione dell'anima". 
E solo così che posso spiegarmi quanto accadutomi dopo i risultati di ieri. Ci si sveglia Marino Moretti, ci si alza, si guarda fuori la finestra e si ha solo voglia di rificcarsi sotto le coperte.

(grigio borgo)






venerdì 24 maggio 2019

Funerale a Monterotondo


Pensi davvero che basti non avere colpe per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L’aria è piena di grida. Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri, brandelli di parole.
Ferri di cavalli morti circondano immagini di battaglie
Le trattengono prima che vadano in un futuro senza cornici.
Cosa ci rende tanto crudeli gli uni con gli altri?
Cosa rende alcuni più crudeli di altri?
Le crudeltà subite e poi inghiottite fino a formare una guaina
con aculei sul corpo ferito?
O semplicemente siamo predestinati al male,
e la vita è solo fatta di tregue dove sostiamo
per non odiare e non colpire?
(L'aria è piena di grida di Antonella Anedda)


Gli applausi all'uscita del funerale. L’aria è piena di grida. Sono attaccate ai muri,
Vite rotte: il padre, la madre e la figlia, il degrado dell'alcol e della droga, le botte e la paura.
A questa storia buia, nella luce del sagrato, mancava solo l'applauso del pubblico che, immancabile, è arrivato (video).
Mi commuove che la figlia - mito greco precipitato quaggiù - abbia un giorno deciso di fare il pugile come suo padre. La leggo come una dichiarazione d'amore.


(vite)






lunedì 20 maggio 2019

Nanni Balestrini



Avremmo potuto farne a meno
gli alberi fanno troppo rumore,
ma cosa ci stanno a fare
i cavalli, ciascuno per suo conto
avremmo finito per perderci,
fare ritorno, fare
tutto quello che vuoi, certe
volte gli alberi riescono
a crescere in direzione del cielo
aspirando l’esplosione dell’istante
inatteso, aspettando che finisca
di piovere, ispirati dall’istinto
correndo da una parte all’altra
ispidi, istigati dall’isteria,
il cuore pieno di bottoni,
le dita immerse, anguiformi,
com’erano belle dalla barca,
soffiamoci sopra, fine.
(Da "Corpi in moto, corpi in equilibrio" di Nanni Balestrini, morto oggi.)


Quando muore un poeta, comunque, quando muore e se ne va via, si spegne una luce e ci si vede un po' meno, si procede a tentoni e si può anche inciampare. 


(poesia)



sabato 18 maggio 2019

Brindisi

Tricky snow in May
pricking skins hairs roses
and frozen noses
---
Neve truffaldina di maggio
punge pelle capelli rose
e nasi congelati
("Haiku. For a season/ per una stagione)


E poi arriva la neve truffaldina di un maggio freddo, così simile a quello fuori le nostre finestre. 

Sono stati appena pubblicati gli haiku di Andrea Zanzotto che il poeta compose prima in inglese e che, in una seconda fase, ha autotradotto in italiano in un sofisticato processo creativo. Ogni parola è stata scelta, asciugata e, come avviene per un frutto, spremuta fino a ottenere un succo. Sta al lettore bere questo concentrato di letteratura dove c'è l'incanto della forma e il magnetismo di un accadimento minuscolo e cosmico insieme. E dove le note dell'autore alla fine del volume sono il suo kireji, nello haiku giapponese quel verso, spesso posizionato alla fine, che mette in rilievo tutti gli altri. Evviva!


(cin cin)



giovedì 16 maggio 2019

Oroscopo di ieri sera


Io sono proprio lì,
nel punto in cui convergono
influssi, allineamenti,
i fili che sollevano
questa mia mano in Acquario,
questo mio cuore in Gemelli,
diligente creatura del puparo
stellare.
("Oroscopo" di Valerio Magrelli)

Succede che uno si trovi nel momento giusto nel posto giusto, a volte capita. Ma più spesso è il contrario. I miei pianeti, per esempio, solo ieri, si sono allineati a favore della seconda: tutto sbagliato. La mattina pioveva e faceva freddo, meglio non bagnarsi in motorino, prendo l'auto, sì, è un maggio strano, forse sarà per il suo segno, i Gemelli, che è pure il mio, che mi trovo in questo casino? Un'ora e tre quarti per fare sì e no tre chilometri, undici minuti in auto, dice google maps se si cerca il mio percorso. Solo che l'applicazione non poteva saperlo che c'era la partita. E sono diventata prigioniera di un tempo fuori dal tempo  inutilmente speso, ficcata lì dentro mentre le sirene urlavano e le imprecazioni salivano verso il cielo grigio e qualcuno si menava. Fosse stato per una buona causa, pensavo, una manifestazione, oppure un'altra ragione che so una grande riparazione, tipo l'asfalto, le buche della strada, un bel cantiere per un'opera pubblica... Anche un crollo, sarebbe andato bene, anche un crollo di un palazzo, nessun morto, ovvio, ma lo pensavo. 

Io sono proprio lì,
nel punto in cui convergono
influssi, allineamenti

Ma una tifoseria armata di mazze nata nel segno di un Marte rissoso e babbeo, oracolo dei tempi che viviamo, proprio no. 


(Fortuna a pezzi)