lunedì 23 novembre 2015

Come difendersi

Immobile,
la rana contempla
il vagar delle nuvole
(Yosa Buson 1716-1783)



Tutto è preferibile al guardare la tv di questi giorni, anche contemplare le nuvole come la rana dell'haiku. 
Proteggiamoci da immagini cruente reiterate a oltranza, da testimonianze a loop, da montaggi di morti e di vivi. Salviamoci da questi pomeriggi di urla e spari montati e rimontati, dalla storia dell'edificio Bataclan e da quella dello jihadista, dalle strategie militari da prima serata. E poi disinneschiamo uozzapp, con i suoi messaggi vocali ansiogeni, veicolo di catene di s.antonio formato smartphone.
Il mondo dell'informazione offre un palinsesto del terrore che neanche l'Isis poteva sperare così ben costruito. 

Da vera miliziana resistente, spengo tutto e miro verso l'alto, punto una nuvola vagante, obiettivo per persone sensibili e che vogliono resistere. Rane per un giorno.


(resistenza urbana)

venerdì 20 novembre 2015

In attesa

Sul prato del giardino
girano attorno al vialetto
fiori di rododendro
(Ryonosuke Akutagawa 1892-1927)



Attesa. Presentimenti. Suggestioni. Ansia. 
Cose dimenticate che sembrano ordigni malefici. Chi c'è all'angolo? Chi si aggira con aria sospetta intorno alla mia casa? Chi sei veramente, tu che giri da queste parti?
No. Sono solo innocui fiori di rododendro.



(alla finestra)


giovedì 19 novembre 2015

Vita

Aspettando il prossimo tuono
incontro per caso
bellissimi occhi
(Saito Sanki 1900-1962)





(stato d'animo)













mercoledì 18 novembre 2015

?

Piccole case
somiglianti ai visi
della festa dei morti
(Yosa Buson 1716-1783)



Non ho notizie da segnalarvi o novità particolari da commentare, ho solo un haiku. 

Da venerdì sera è come se tutto si fosse fermato. Sì, continuiamo a fare le nostre cose, lavoriamo, studiamo, prepariamo da mangiare, difendiamo come soldati pacifici la "quotidianità". Nelle nostre piccole case il sottofondo della nenia funebre che conta vittime e arresti fuoriesce dai tg, dalle radio in cucina, da quelle viteindiretta pomeridiane, dai pc sulle scrivanie
Non diciamo nulla, in gola ci muoiono domande che vorremmo fare a qualcuno.
Continuiamo a guardare quei visi sorridenti, uno dopo l'altro, rosario a loop di belle vite che potevano essere. 
E guardiamo anche i visi degli "altri", seri nelle loro foto-tessera, e così fieri mentre stringono tra le mani bandiera e corano. 
Giovani sulla rampa di lancio dell'esistenza e giovani capaci di fermare tutto. 

Ho solo un haiku. 


(?)







martedì 17 novembre 2015

Parole

Una parola uscita di bocca
fredda le labbra,
qual vento d'autunno
(Bashō 1644-1694)


Parole scarne, fredde e che si fermano su labbra secche in questo haiku desolato.

François Hollande ha dichiarato che la Francia è in guerra. Claudio Magris, in un editoriale lungo e come suo solito argomentato, esprime un concetto che mi appare solo raggelante: "la violenza va repressa con la violenza" (clicca QUI).

Ma come si può pensare che la guerra risolva questa "cosa" che sta succedendo? E poi a chi dichiararla? Che mezzi e che stategia usare se bastano al massimo otto o nove soldati pronti a tutto per piegare una nazione intera? E chiudere cosa se i kamikaze possono essere nati e cresciuti fra noi?
Venti di guerra, parole al vento. Vento d'autunno.


(Venti di pace. Entrata.)