lunedì 7 settembre 2015

Alberi a Radio3

Caduti i fiori -
tra i rami degli alberi
il tempio appare
(Yosa Buson 1716-1783)


La forza delle radici, la potenza della linfa, lo slancio dei rami, la ricchezza dei frutti, la maestosità della chioma. La sacralità di un albero. Qualcosa di paterno e caro mi avvolge quando tocco, col palmo bene aperto, il legno del tronco. Anche quello di un albero cittadino, anche quello di un'acacia stortignaccola bordo strada.

Allora, per chi ancora non lo sapesse, ho portato a Matera, al festival di Radio3, l'idea che vi avevo anticipato venerdì scorso. In chiusura del nostro Materadio abbiamo quindi piantato un albero (di pistacchio!) in memoria dell'archeologo siriano Khaled al-Asaad. Tutti insieme, ascoltatori che ci hanno raggiunto per l'occasione, materani, turisti e tutti noi della truppa di Radio3, abbiamo partecipato a una piccola cerimonia simbolica e piena di vita in una terra difficile e struggente come quella dei sassi. 
E proprio mentre stavamo con la zappa, smuovendo la terra che avrebbe accolto il nostro bell'alberello, una marcia lunga e commovente di profughi varcava i confini non solo politici dell'Europa.
Troppi i fiori caduti ma la luce tra i rami che ci indica Buson possiamo scorgerla solo insieme e guardando dalla stessa parte. 
E per noi è stato un bellissimo momento di condivisione non solo radiofonica!


(Vita)





venerdì 4 settembre 2015

Albero

Ciliegio in un vaso.
Raccolgo un ramo
tra i fiori caduti
(Kawahigashi Hekigodo 1873-1937)

Oggi pianto il mio ciliegio in un vaso per il professor Khaled al-Asaad che era devoto a ogni pietra di quel lontano sito archeologico dal nome bellissimo e dolce di Palmira. 

Lo faccio in attesa della cerimonia in memoria dell'archeologo siriano che si terrà prossimamente a Milano, presso il Giardino dei Giusti.  Lo faccio a mio modo, con un haiku di Hekigodo che vi invio da Matera, luogo prezioso per i suoi siti archeologici e caro a chi lo visita.



(Patrimoni dell'umanità)



NOTA per gli ascoltatori di Radio3
In occasione del Materadio, il festival radiofonico a Matera del 4, 5 e 6 settembre, l'idea di piantare un albero in memoria di Khaled al Asaad, fiorirà. Stay tuned!

giovedì 3 settembre 2015

RIP

Nel grande tempio
poca luce
notte fredda
(Shiki 1867-1902)



Ieri sera, forse tardi, sono incappata in questa notizia: Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli (solo) d'Italia, protesta con Renzi per essere stata richiamata dall'UNAR. Cos'è UNAR? Si tratta dell'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. Cosa ha detto? Le solite cose razziste. Il punto è che l'indignata è lei. 
Ma vado a dormire. Sono stanca e ho mal di testa.
Stamattina mi alzo, squaderno il tablet sul tavolo della colazione, la macchinetta del caffè fa il suo lavoro e accendo la radio. Il giornalista parla di profughi e di una foto che molti quotidiani oggi hanno scelto di pubblicare. Sull'account FB di qualcuno mi appare proprio una spiaggia, un bambino siriano, tre anni al massimo, riverso sul bagnasciuga di Bodrum, senza vita.
Le due notizie sono legate, i nessi fateli voi.


(Poca luce)







mercoledì 2 settembre 2015

Riflessioni islandesi

I riflessi
nell'acqua -
è un viaggiatore
(Santoka 1882-1940)



Ma guarda un po' se l'Europa in cui credo deve stare così lontano da qui! 
Evviva i dodicimila cittadini islandesi che considerano i rifugiati come "risorse umane, esperienza e capacità" e che hanno risposto all'appello on line della professoressa Eyglo Bjorgvinsdottir (notizia QUI) chiedendo al loro Governo, sì l'hanno proprio chiesto, di poter ospitare personalmente i rifugiati siriani. Personalmente. Che bella parola che invita alla conoscenza, alla fisicità, allo scambio! E la cosa ancora più bella è che nell'appello i rifugiati sono visti come potenzialmente inseriti nella società, come i prossimi lavoratori, i prossimi migliori amici, le prossime anime gemelle. Ed è proprio questo riconoscersi come esseri umani che mi ha dato una tale carica positiva che posso quasi (ho detto "quasi") sorridere a un leghista. Perché, checché ne pensino, quest'esodo epocale ci riguarda tutti. E non rimane che guardare avanti e insieme. E anche pensarsi, un giorno, amici o innamorati.

E se qualcuno mi dice "Sono pochi, è facile per gli islandesi!" gli risponderei, sempre con un sorriso zen degno di Santoka, di ricordarsi la crisi economica devastante che hanno subito tra il 2008 e il 2011 e che saranno pochi, sì, ma anche aperti e lungimiranti nel non arroccarsi.

Evviva l'Islanda che vede lontano e che in comune con la ricca Gran Bretagna ha solo il blu, il rosso e il bianco sulla bandiera e niente altro! 


(Possibilità)


martedì 1 settembre 2015

Coppie di fatto

Visi malinconici
si cercano.
Vento d'autunno.
(Shiki 1867-1902)





Qui "di fatto" ci sono solo i visi malinconici di coppie che da anni aspettano una legislazione in materia di unioni. Che si guardano negli occhi. Che non vogliono per forza ricorrere al matrimonio poiché obbligati da una malattia senza scampo, ad esempio.
I politici che ci credevano, e ci sono e ci sono stati, finora qualche proposta l'hanno pure tentata. Magari edulcorando con acronimi e neologismi prudentemente fuorvianti come DICO e PACS, magari venendo a patti con colleghi beghini e razzisti che però garantiscono i voti dei reazionari. 

Ma qui il tempo passa, gli autunni si succedono, le teste imbiancano e speriamo bene che domani si combini qualcosa per le unioni civili.


(chiaro?)






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