martedì 23 giugno 2015

Nuvole

Nuvole fluttuanti
e lo splendore del tempio
si riflettono nell'acqua
(Santoka 1882-1940)



A quelle nuvole fluttuanti (ukigumo), soggetto per la cultura giapponese più poetico che fisico di qualcosa in perenne cambiamento, mi appendo per volare in alto con Santoka. 
Per immaginare e perdermi.


Mi prendo prima la briga di fare uno schemetto sulla situazione in Grecia. Ci siamo quasi: l'estenuante trattativa con i suoi debitori è quasi alla fine.
Sui giornali abbondano grafici e tabelle. Tra le misure economiche che i greci intendono adottare le pensioni fino a 67 anni e il taglio dei prepensionamenti (alè!), poi l'IVA, una tassa di solidarietà che dovrebbe riguardare persone e società con redditi alti e tagli automatici alla spesa pubblica e una serie di altre misure finanziarie e tecniche troppo astruse per me.

Mi interrogo. Un Paese può concedersi il lusso di non pagare il suo debito? 

Nell'attesa, decido che mi farò un giro dentro il Quirinale dove stanze, finora rimaste chiuse, da oggi saranno accessibili a tutti. Una bella casa comune, elegante e splendida, dove si respira un'aria accogliente per tutti. Un tempio.(Notizia qui)
Tour utile per sentirsi italiani ma rigorosamente italiani senza nazionalismi, sensa enfasi, senza grandi maiuscole. 

E come Santoka sotto il suo cielo di nuvole fluttuanti noi, italiani con la "i" minuscola, per la durata della visita ci sentiremo un po' meglio e per un paio d'ore saremo altrove, in un'altra casa possibile e non più in quella brandita dai leghisti.
E poggiando lo sguardo sugli arredi (non ancora pignorati) del tempio, opere d'arte e pregiata mobilia, ci consoleremo un po'.


(Sulla soglia)

lunedì 22 giugno 2015

Solstizi

Ieri ha avuto fine
anche oggi ha fine -
la primavera se ne va!
(Yosa Buson 1716-1784)




La primavera se ne va ci dice Yosa Buson indicandoci le lancette che alle 16.38 di ieri, domenica 21 giugno, hanno scoccato il solstizio d'estate iscrivendo così il weekend appena trascorso nella serie di quelli astronomicamente importanti.
Se vogliamo dirla tutta, questo fine settimana, osservato più da vicino, è stato all'insegna delle solitissime cose. E caratterizzato pure da due eventi più micragnosi che stellari e che il mio mouse anche oggi fatica a digitare: il Family Day sabato e il Pontida Day domenica.

Aggrappata alla saggezza di Buson (finiranno anche questi days, mi rassicura con il suo haiku) mi sono imbozzolata in un sabato italiano casalingo e ho acceso la tv. L'orario era quello dei talk politici, quindi ero al massimo del mio warning di sopravvivenza (occhio pallato e telecomando laser) per girare canale al volo prima che qualsiasi omofobo razzista si impossessasse del video con suoi vespri quotidiani. Quando...tac... Paolo Poli. 
Tutto qui. Paolo Poli. Respiro di sollievo. Mi siedo sul divano.

Ecco un ritrattino di Palazzeschi da leccarsi i baffi, ecco una faccia giusta giusta per la Magnani. Ora... Schhhh!... Che legge una novella di Boccaccio (quella di Masetto da Lamporecchio per la precisione) a base di monache dalle voglie varie, e che declama con tutte le sue smorfie, i suoi gorgheggi e gli occhioni sgranati. 
Ecco che ora racconta che da piccolo ebbe in regalo uno scimmione di peluche da portarsi a letto e che, da allora, non ha mai smesso di fare la stessa cosa anche se nel tempo gli scimmioni sono cambiati...
Mi alzo in piedi per applaudire forte. Che mi senta.
Paolo Poli. Che da ragazzo fu allievo di Gianfranco Contini (critico letterario mitico dalla prosa impossibile), poi giovane insegnante di francese nei bigotti anni sessanta, e infine re di lustrini e paillettes. 
Evviva questo aristocratico vecchio signore in papillon che in un battito di ciglia, in un attimo, fa scomparire - vera fata contemporanea - tutti gli omofobi dai canini affilati, tutti i grigi benpensanti, tutti i razzisti verdi bile!

Che bello che esista Paolo Poli!
Che meraviglia assoluta!

(Solstizio casalingo ovvero un attimo di pura felicità)

venerdì 19 giugno 2015

DANTE 7.5.0.

Paradisi I - il grande spettacolo


Altro venerdì, altra pagina dal mio diario di viaggio di DANTE 7.5.0.
Il tempo corre, siamo quasi alla meta, e domani dalle 18.00 mezz'ora di tempo per affacciarci alla mia finestra - vista - paradiso.

Che spettacolo! Che stelle e pianeti fiammeggianti! E che trip alla "Trainspotting"!

Di cine-paradisi converserò con Mario Sesti, critico cinematografico. Con Elena Lazzaretto, astronoma, delle mappe stellari al tempo di Dante mentre con Giuseppe Indizio, manager... lo scoprirete domani visto che è stata una sorpresa anche per me (scovata su Faceboock!). Ogni loro paradiso - mai di persone così diverse per studi, affinità o scelte di vita - dialogherà con quello di Dante attraverso una carrellata di voci storiche di tutto rispetto come Giorgio Albertazzi, Achille Millo, Romolo Valli e Vittorio Gassman.
Ho pensato, telefenato, registrato, raccolto, montato, scelto, accostato, tagliato, scartato, rimontato, sonorizzato, confezionato, numerato, catalogato e - clik - inviato, alla consolle tecnica.

Domani vi offrirò i miei paradisi artificiali... da ascoltare. E con loro, un pezzetto di me.
Per ora vi linko una cosa che mi piace ancora tantissimo ma che non andrà in onda. Una minuscola stella cadente del microcosmo della canzone sanremese. Venti anni fa esatti esatti.

Un viaggio ha senso solo 
senza ritorno se non in volo
senza fermate né confini
solo orizzonti neanche troppo lontaaaaani









giovedì 18 giugno 2015

Soluzioni

Nel cielo in fiamme
s'è spento il rumore dei passi -
la risata rimane
(Nakamura Kusatao 1901-1983)




Le risposte europee alla "questionemigranti" sono variegate anche se vanno quasi tutte nella stessa direzione. Per fare uno schemetto, ne conto tre: prima di tutto le micro barriere mentali, poi i sensori acustici e infine muri che si alzano come in un videogame. 
È su tutti i giornali di oggi. L'Ungheria, altro Paese di transito come l'Italia che, calce e cazzuola, sta costruendo un muro alto quattro metri e lungo 175 chilometri per contrastare i migranti che arrivano da est. 
A questo proposito cerco notizie in più e leggo sul sito dell'UNHCR della situazione in Macedonia dove i rifugiati e migranti camminano per giorni e giorni seguendo la linea della ferrovia con il rischio di essere travolti dai treni e di cadere in reti criminali. In viaggio tantissime donne e bambini. 

La "Nazione sconfinante". Milioni di persone in cerca di asilo, qualcuno di loro popola alberghi prestati, la maggioranza si sposta cercando un posto possibile, questo magma umano che nessuno, ma proprio nessuno, vede come una possibile risorsa (più della metà rappresentata da minori e ragazzi) è, agli occhi della decrepita Europa, solo un problema.

Allo schemetto di prima si aggiunge un'altra soluzione che i nostri capi europei prenderanno al volo, ne sono sicura. 
Entro il 2030 Marte sarà raggiungibile dall'uomo (qui notizia).
Temporeggiamo solo una quindicina d'anni, allora. Qualche muro, ghetti qua e là, qualcuno di loro intanto ci lascerà pure la pelle, e poi risolviamo. 
La risata rimane sotto il cielo in fiamme.


(Soluzioni da Marte)




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mercoledì 17 giugno 2015

Benvenuto

Mi purifico
nell'acqua blu
che scorre sulle rocce
(Santoka 1882-1940)





(Rito di benvenuto)