venerdì 6 marzo 2015

Rosa

Taglio le rose
mormorando qualcosa 
a quelle rose
(Momoko Kuroda 1938)





Non sopporto disquisizioni & articoli in zona 8 marzo.
Chiedo umilmente perdono a tutte le mie amiche, alle femministe. Non li sopporto come non sopporto la letteratura rosa o la scrittura femminile. Non mi piace il termine "femminicidio" e il mondo che gli ruota attorno. E le quote rosa. L'ho detto. 
E quando sento dire "voi maschietti" e "noi donne". E quando le aziende organizzano seminari-foglia di fico sul "genere". Mi fanno rimpiangere le mimose, giuro, che ora non regala più nessuno!
Mi sono rotta. Scusate, scusate. 

Chiedo protezione a Momoko Kuroda che, nella società maschilista per eccellenza come quella giapponese, è riuscita a essere sia una manager che haijin, autrice di haiku meravigliosi. Coltissimi. Malinconici come può esserlo la quotidianità, il desiderio di un figlio, la cottura di qualcosa sul fornello in un qualsiasi pomeriggio.
E' riuscita a parlarmi dritta al cuore e alla testa con i suoi tre versi ricchi di dolore, amore, femminilità, lavoro, casa, figli, rinuncia, coniugalità. 
Senza tante chiacchiere rosa o ammiccamenti "tra donne" solo perché lo dice il calendario.
I suoi versi sono pubblicati da Empirìa ma QUI nel blog potete trovarne alcuni. 
L'ho detto.


(Amiche. Io sono la prima da destra.)






     

giovedì 5 marzo 2015

Distrazione

Sono vivo, sono vivo!
Provo ad asciugarmi
il sudore dal viso
(Nakamura Kusatao 1901-1983) 




Povero Kusatao, chissà a cosa si riferiva! Per quanto ne so io, questa mi sembra la frase tipica di chiunque riesca a tornare a casa illeso dopo aver attraversato Roma nel traffico. In macchina, o peggio ancora, in motorino. 
Quando arrivo, spesso bacio lo zerbino, un po' come faceva Wojtyla  quando si prostrava a terra in segno di ringraziamento per il Paese che lo ospitava.

Secondo un'indagine recente, è la distrazione la causa numero uno degli incidenti stradali in Italia e, leggendo qua e là, apprendo che a Torino si è pensato a un progetto di sicurezza per gli studenti in età da patente, visto che in auto saranno tutti, o quasi, distratti dal cellulare (notizia qui)

Ok, ok. Ottima iniziativa. Però il problema non riguarda solo i giovanissimi! Perlomeno i ragazzi hanno i riflessi pronti e sono già geneticamente modificati in settaggio multitasking dalla nascita.
Invece dovrebbero fare dei corsi agli anta! Resettando la testa di coloro che alla guida ci stanno da anni! Ad esempio, un bel backup ai quarantenni presbiti in acchiappo su FB, ai cinquantenni cultori del selfie al volante o del chattaggio sfrenato che li fa finire sulla corsia opposta. E a quelli da controllatina compulsiva. Dita pazze, colli storti piegati sul cellulare incastrato nella clavicola, sciarpe che si attorcigliano agli auricolari che si attorcigliano al volante, lingue furiose nei soliti soliloqui da abitacolo e occhi sparati ovunque tranne che sulla strada. 



(Ctrl e Alt!!! Insieme, però!)






mercoledì 4 marzo 2015

Record

Tornata ancora
al bicchiere di sakè
la mosca annega.
(Uejima Onitsura 1660-1738)




Se esistessero le Olimpiadi del gioco d'azzardo gli italiani si piazzerebbero sul podio. E pure al primo posto. 
Un rapporto rileva come in Italia ci sia una slot machine ogni 145 abitanti mentre negli Usa - gli inventori di Las Vegas! - è una ogni 372. Solo nel Lazio sono 333 le persone in carico alle Asl e si calcolano come circa cinquemila quei disperati che cercano di disintossicarsi nel centri sparsi nel resto della penisola. 
Si trovano soluzioni, anche utilissime, ma francamente sproporzionate come una cerbottana contro un kalashnikov. L'ambulatorio che soccorre i malati di ludopatia che apre a Roma oggi (qui), o a Firenze dove partirà a giorni la benemerita campagna dei bar "noslot". 
Si cerca di fare qualcosa, ovvio. Ci si prova. 
Come evitare di prendersi il caffè proprio in quel bar dove roboticamente, pensionati, ragazzi e gente qualsiasi, si rovinano. Guardare in cagnesco i ragazzetti che scommettono sotto casa (serve a nulla, ma lo faccio!). Si fa volontariato. Si attacca l'adesivo "Noslot!" sulla vetrina. O come in Val di Gresta in Trentino (notizia qui). Grandi piccole cose...

Ma, assodato che gli introiti rimpinguano le tasche dello Stato e assodato che senza saremmo già stati commissariati, non si può trovare una tassazione meno dannosa per le teste delle persone e meno incoraggiante per la criminalità?

(Stacchiamo la corrente!!!)



martedì 3 marzo 2015

Usignolo

Un usignolo
voce del mattino
madida di pioggia
(Issa 1763-1828)




Il Pil italiano è in crescita, gli economisti intravedono la luce in fondo al tunnel e quindi l'Istat registra segnali di ripresa grazie al miglioramento delle vendite sul mercato interno. Leggi QUI la notizia nel dettaglio.

Francamente preferisco dedicare un po' di spazio a questa notizia, positiva finalmente, preferendola su quella che vede un leader dell'estrema destra citare Don Milani a Piazza del Popolo.
Lo faccio non solo perché penso che ogni tanto una notizia positiva rifranchi gli animi, no. O non solo per questo. Oggi sottolineo la crescita economica e il suo segnale positivo perché penso che si tratti di una notizia molto importante, senza dubbio, ma che soprattutto, alcune cose, alcuni movimenti politici, certi personaggi, bisognerebbe ignorarli. 
Bisognerebbe passare avanti, in silenzio. Ogni parola contribuisce a sdoganarli, accordando loro visibilità, peso e credibilità.
E io non ce la faccio proprio. Meglio un piccolo usignolo madido di pioggia e pure spennacchiato.
(Un'altra buona notiziaaaa!)




lunedì 2 marzo 2015

Libri

Mia sorella minore
mi legge un racconto di battaglia
lunga è la notte
(Shiki 1867-1902)


Questa poi! I "nativi digitali", per quei pochi che non lo sapessero così si definiscono coloro che sono nati e cresciuti con il computer, ovvero i nostri figli & nipoti, preferiscono i libri di carta. 
Sì. Avete capito bene. I libri, quelli con le pagine. (Leggi notizia QUI).
Lo dice una ricerca americana frutto di alcune testimonianze sul campo, anzi dal campus. Per tutte, riporto per voi queste due dichiarazioni sulle ragioni della preferenza del cartaceo: "ha un odore che mi piace", "non emette suoni" e "non si scarica".

E poveri noi nati prima del pc, ovvero i cosiddetti "immigrati digitali", che lottiamo con google map e cerchiamo di capire il wifi nella sua essenza ontologica, e che ci eravamo appena abituati all'idea che il libro di carta poteva anche essere sostituito dal famoso "supporto"!


(Immigrati digitali parlano del futuro del libro ad altri immigrati digitali. Nell'ordine Sinibaldi, Cirri, Dailyhaiku e Laterza. E i nativi digitali? Assenti)

E, cliccando QUI, la storia del coltissimo Shiki, autore dello haiku di oggi.