venerdì 23 gennaio 2015

Nebbia

Me ne sto nella nebbia - 
ad aspettare un amico
che sbuchi dalla nebbia
(Takahama Kyoshi 1874-1959)



Volete sapere il clima delle notizie su Italicum e Quirinarie? Nebbia. Come quella che avvolge le votazioni all'interno del Pd, ad esempio. Polemiche, franchi tiratori, invidie e insidie di un partito incistato dentro un altro partito. Nebbia. Nebbia. Nebbia. Solo l'attesa per un "amico" che sbuchi... per poi fargli lo sgambetto. E le riforme slittano. 
Intanto, quello che si pensava uno scherzo di un quotidiano qualsiasi, la proposta di Giancarlo Magalli al Quirinale, prende piede e raggiunge quindicimila preferenze. E il presentatore rilascia anche dichiarazioni, tipo da Presidente mi farò "I fatti vostri" e battute così. 
Buona giornata a tutti. E si tenessero come donna al Quirinale anche Peppa Pig. Basta scherzare sempre, no? Basta riderci su...

(Nebbia rimossa con photoshop)










giovedì 22 gennaio 2015

Tonga

Il canto del cuculo
si perde lontano
verso un'isola sola
(Bashō 1644-1694)




Un'eruzione vulcanica nell'arcipelago di Tonga, proprio quello dell'"isola del giorno prima" di un libro di tanti anni fa, bello nell'idea ma noioso non poco, dicevo, un'eruzione incredibilmente violenta durata tre o quattro giorni, in queste ore ha fatto emergere una nuova isola (notizia e video qui).
La neonata è piccoletta, misurando due chilometri per uno di larghezza, ma altina: cento metri sul livello del mare. Spelacchiata, direi. Non bellissima. Anche la natura circostante è abbastanza provata, l'eruzione ha causato incendi e la moria di tantissime piante, soffocate dalla cenere schizzata sulle isole circostanti, maremoti e temperature roventi. Il materiale pietroso lanciato per aria ha deviato le rotte degli aerei per giorni. Insomma, un caos.
Dicono gli scienziati che, così come è emersa, "l'isola di un giorno" si inabisserà a breve. 
Se non lo sta già facendo in questo momento, come sembra suggerire quel cuculo che, nella simbologia giapponese, è simbolo di fine imminente. 
Altra notizia? Non è stata scelta come location per un nuovo reality di sopravvivenza. 
Dello spettatore.



(Ischia. Distanza da Tonga: 17.674,68 chilometri. Calma piatta)










    


mercoledì 21 gennaio 2015

Smarrimento

Verserò lacrime
sui germogli
che ho posato sul ceppo
(Nakamura Kusatao 1901-1983)




Domenica pomeriggio ho visto un vecchio film di Abdellatif Kechiche. Vi ricordate Cous Cous? E La Venere Nera? E il meraviglioso La vita di Adele che nel 2013 si è aggiudicato la Palma d'Oro? Ecco. Sono tutti di Kechiche (clicca qui), regista nato a Tunisi e naturalizzato francese, sensibile osservatore della nostra società anche attraverso gli sguardi degli adoloscenti. Una specie di Truffaut? Anche, forse...  

Insomma, domenica metto su il mio dvd e guardo per la prima volta La schivata, film del 2003, ambientato in una banlieue qualsiasi di Parigi dove un gruppetto di ragazzini deve mettere in scena una commedia per la recita scolastica. Lydia, Krimo, Magalie, Fathi, Frida, Nanou, Rachid sono i nomi di questi amici, amici del "muretto" per capirci ancora meglio. Il loro linguaggio è di slang e parolacce. Sono francesi e immigrati, alcuni hanno genitori o fratelli in galera e parlano con la durezza della periferia. Arrivano alla fine della storia litigando e accapigliandosi, tra soprusi e abbracci. 
E allora? Mi chiederete, perché smarrimento?
Perché alla fine della storia, di quella storia, ci arrivano insieme. E la religione, i credo vari, non c'entravano nulla, o meglio non interferivano mai nelle loro vicende. Facevano parte delle identità di ognuno, spiegavano gli approcci diversi a questa o a quella questione, ma non c'entravano nulla. Tutto qui. 
E questo bel film, visto adesso, illumina l'occasione persa di un dialogo che avevamo a portata di mano, e la valanga di tempo che ci vorrà per ricostruire un contatto proficuo tra "noi" e "loro". Nel film esisteva solo il "noi", i problemi erano comuni e si affrontavano insieme. Una dozzina di anni fa. 
E continuo a pensare che quella di quei quindicenni, di quei Fathi o Krimo, è la generazione dei venticinquenni che oggi si rifugiano nel neo integralismo religioso (anche occidentale) o nelle fila di estremismi terroristici e allora mi chiedo: che cosa è andato storto? E soprattutto, quanto abbiamo sbagliato? 
Era tutto così possibile e così a portata di mano solo una dozzina di anni fa. 
Difficile, duro, ma possibile. 
Ora solo germogli su cui versare lacrime. Ecco lo smarrimento.


(Sincretismo romano. Via Casilina Tor Pignattara)

lunedì 19 gennaio 2015

Rugiada

Bagnato di rugiada del mattino
dove voglio andare 
vado
(Santoka 1882-1940)



In effetti non è stato facile trovare una buona notizia per iniziare la settimana proprio oggi 19 gennaio, il giorno che bizzarri analisti - mettendo insieme dati economici e motivazioni emotive, distanza dal periodo natalizio e vacanze estive - chiamano "Blue Monday" ovvero "Lunedì triste" (leggi qui).

Ci pensa per noi Iacopo Melio che ha vinto la sua battaglia contro le barriere architettoniche dei mezzi di trasporto. Da un suo tweet (#vorreiprendereiltreno) si è scatenata una campagna passa parola, virtuosa e utile che, arrivata al Senato, ha provocato lo stanziamento dei fondi per rendere 264 stazioni ferroviarie italiane accessibili più agevolmente ai disabili. Al via la costruzione di ascensori, marciapiedi alti il giusto e non un metro, corrimano, nuovi percorsi semplificati (leggi QUI la notizia!).

E finalmente il "dove voglio andare vado" di Santoka può valere per una comunità intera.
Buon lunedì! 


(Nel blu!)


Se ti va, leggi anche qui e qui. 







venerdì 16 gennaio 2015

Greta e Vanessa

Vento di montagna
nella campanella
forte desiderio di vita
(Santoka 1882-1940)


Festeggio la liberazione di Greta e Vanessa e unisco il suono di questa "campanella" a quelle che suonano a festa a Brembate, in provincia di Bergamo, dove la popolazione le aspetta per riabbracciarle. Oggi facciamolo rimanere un giorno di gioia, comunque la pensino alcuni nostri economisti da sagra paesana che contano i soldi spesi per il presunto riscatto e le spese a piè di lista che non tornano. Le campane adesso coprono queste voci che sono così lontane, lontane, lontane...