giovedì 9 ottobre 2014

Saluti da...

La primavera è qui -
anche la mia cucina
sarà ben rifornita
(Santoka 1882-1942)



Forse per rifiatare, per respirare un po' di aria primaverile da miracolo economico e uscire dalla cappa asfittica della crisi, ho preso tra le mani questo "In un'altra parte della città. L'età d'oro delle cartoline" di Paolo Caredda, edito da ISBN.
Una raccolta di notazioni e cartoline che ritraggono esclusivamente case, palazzi e quartieri sbocciati negli anni cinquanta. La prefazione di Ugo Gregoretti  - come dimenticare le sue inchieste cinematografiche e televisive, le regie liriche, quelle perle rare su Dante e Goldoni, mai ritrasmesse, o gli spaccati inestimabili di quell'Italia che attraversava con passo felpato! - ci introduce così nel volumetto: 




Ecco. È l'Italia "risparmiosa" è un po' "sparagnina" quella che posa in queste cartoline scelte da Paolo Caredda, non quella monumentale o delle attrazioni turistiche.
Scorrono sotto gli occhi alti corridoi di edilizia popolare e interni piccolo borghesi, le prime case prefabbricate, le villette a schiera, i fiori sul tavolino di cucine finalmente "rifornite". Parcheggi ancora deserti, ancora poche macchine. I tramonti rossi e i fari delle utilitarie con le strisce di luce. Piazze e piazzole, cortili, viali, terrazzini. Le insegne al neon sono di pura segnalazione, nè ammiccanti nè allusive: Macelleria, Bar, Tavola Calda, Pizzeria. Gastronomia. L'Italia che poteva permettersi qualcosa in più, anche mangiare un boccone già pronto, lo dichiarava chiaramente con un font poco svolazzante.  
Cartoline di bordo strada, adatte a poter scriverci su: "Io sono qui!" con la freccia. 
Alte palazzine grigie, che non esiteremmo a definire "casermoni" se ora non ne intuissimo quello slancio fiero verso l'alto, verso il futuro. 
Ancora nessuno squallore e nessuna lacrima ecologista da versare sulle tonnellate di cemento su quegli uliveti diventati case, supermercati, scuole, cinema. Solo fiducia e riscatto sociale. La possibilità di fare studiare i figli, di conservare il cibo nel frigo, di vedere la TV. 

E dopo cinquantanni noi lettori, girovaghi negli universi paralleli di google maps, torniamo a passeggiare in quella nostra Italia risparmiosa e sparagnina, dove ci sembrano tutti un po' più per bene, un po' meno arroganti. Quell'Italia con il fazzoletto in tasca (QUI), sobria, tenera che non sapeva ancora nulla di rapacità, speculazione e mafie. 
E le rare persone ritratte che incontriamo ci sembrano eleganti figurine candidamente in posa per questo nostro "paese da cartolina" che è durato il tempo di uno scatto.


(Con Ugo Gregoretti e Elena del Drago a Perugia)















        

mercoledì 8 ottobre 2014

Sposi

L'uno nell'altro si specchiano
i verdi smaglianti
di due colline gemelle
(Mukai Kyōrai 1651-1703)



Gira una circolare del Ministro Alfano che dice stop alle registrazioni nelle prefetture italiane delle nozze gay fatte all'estero.
Fortunatamente molti sindaci si sono opposti a questa indicazione (leggi qui notizia).
Ma con tutte le cose di cui bisogna occuparsi, gentile Ministro, ancora con questo mito della famiglia borghese? Con mami e papi e due meravigliosi frugoli biondi ? Oppure quella di Barbie che, detto fra noi, in quella piscina, chissà quante ne combinava con Ken e Skipper? Cerchiamo di vivere serenamente, lasciando in pace, tutelandoli, le coppie e i nuclei familiari più vari che esistono.

PS
E poi, amici gay, ma perchè non combattiamo insieme per le unioni civili invece di inseguire ancora il mito mélo-borghese del matrimonio? 


(LOVE)





martedì 7 ottobre 2014

Autunno caldo?

Come un braccio troppo allungato 
e stanco - il fumo rosso-scuro
dell'acciaieria.
(Kaneka Tōta 1919)

Giornata di fuoco. Alle 8 di questa mattina la Sala Verde di Palazzo Chigi si sta per aprire alla discussione con i sindacati sulle riforme del lavoro. Ore 9 appuntamento con i rappresentanti di Confindustria.

Intanto... tra le fazioni interne del PD si litiga, si tuitta e ci si punzecchia in TV. Il governo chiede la fiducia al Senato. La minoranza interna freme. Camusso ha paragonato Renzi alla Thatcher. Fassina tuitta che ci saranno "conseguenze politiche". 

Ecco il clima di questo "autunno caldo 2.0", con un PD un po' troppo tuittarolo e un sindacato dal "braccio troppo allungato e stanco". 


(Autunno. La rampa FIAT al Lingotto di Torino)















lunedì 6 ottobre 2014

Auguri...in onda

Izu è tiepida ora:
posso dormire nei campi 
e ascoltare il suono delle onde
(Santoka 1882-1940)



Le "onde" che ascolta Santoka, che possiamo leggere sia come quelle del mare che come quelle del vento sui campi - suggestioni interpretative che solo la concisione di uno haiku può offrire ai lettori in modo così nitido - mi riportano a quando ricevetti in regalo una radio-sveglia per il mio decimo compleanno.

Eccitatissima perchè si accendeva all'orario stabilito (da sola!!!) e avendo la scuola come unico appuntamento in agenda, la puntavo ogni giorno all'alba con l'intenzione di rimanere a sonnecchiare a letto ma in ascolto di una trasmissione scoperta casualmente nella ricerca tra i canali: il "Bollettino del mare". 
Sì, avete capito bene. Proprio il bollettino del mare.
Per un anno circa, mi sono scientemente svegliata alle 5.45 per farmi cullare, nel tepore delle coperte, dalla voce atona e professionale di un annunciatore della radio Rai degli anni settanta! Ascoltavo il bollettino dalla mia radio-sveglia poggiata sul cuscino, immaginando mezza addormentata un vero capitano con barba, cappello e timone che, ritto sulla tolda della nave, leggeva agli ascoltatori misteriose informazioni : "Libeccio. Maestrale. Forza 8. Stretto di Sicilia. 10 nodi. Mar Libico..".  
E tra sogno e realtà, capendo e non capendo, aspettavo che qualcuno si svegliasse e mi preparasse la colazione... 

Il 6 ottobre di novant'anni fa nasceva la radio pubblica e io festeggio così, sull'onda di un minuscolo ricordo privato. Mai avrei potuto immaginare, mentre smanettavo sulla manopolina, che un giorno sarei finita "dentro" la radio.

Avete ricordi radiofonici da postarmi su FB o qui?
E se tra voi c'è qualche ascoltatore di Radio3, due dediche da parte mia: biscotti e  (cliccaci!) veramente speciali. Auguri!  



(In onda)







mercoledì 1 ottobre 2014

Nella rete

Ragno, qual è
la tua voce e quale il tuo canto?
Il vento dell'autunno
(Basho 1644-1694)


E questo haiku me lo dedico, chi vuole può accodarsi e rileggerselo quando il sistema operativo-nervoso del PC e della testa vanno in tilt.
La rete e i suoi esoterici inviti: "Hai aggiornato il computer con IOS8?" ha colpito. E quasi affondato il mio mac e annesso telefonino, compatibili così così con i dettami smart arrivatimi dritti da Cupertino. 
Scrivo da postazione di fortuna.

Ci aggiorniamo (è il caso di dirlo) lunedì prossimo.