Firmamento, ferragosto,
che luci sbisciano in fila, che festa
da che girarrosto lassù meraviglia
anche noi sordi, nella notte soli
con le averle in foia, i becchi a chi piglia, piglia pe strozzar le prede,
sugli stecchi fissarle, le mosche,
i topolini, le nostre pupillle in perle
di pianto e verrà l'inverno
e la carestia; chi or ora vede
nei voli ciò che torna, non torna di stelle
e dell'eterno
la scia di gioia.
(da "Sempre altrove" di Federico Hindermann)
Ho conosciuto le poesie di Hindermann seguendo una scia poetica fatta di punti di luce trasparente che si chiamano Fabio Pusterla, Giorgio Orelli e Vittorio Sereni. Non mi serve un telescopio per guardare, da quaggiù dove sono, lontano lontano fino a lassù. Mi bastano i loro libri.
(ferragosto a Roma nord) |
Che pena leggere Milano Marittima ed associare ormai la sua spiaggia a comizi sguaiati di ministri carichi di braccialetti,sudore,rancore..
RispondiEliminaIo ricordo le mie estati da adolescente degli anni 60, quando la massima gioia era sbirciare tra le cabine Stefania Sandrelli che girava La ragazza con la valigia, ed innamorarci tutte di un Jacques Perrin giovanissimo e impacciato...
E mangiare la frutta caramellata dopo il bagno,e prendere un gelato in bicicletta alla prima rotonda...
Non c'erano veline né calciatori, non c'erano suv , non eravamo tatuati...la massima trasgressione fu leggere di nascosto Penelope alla guerra, proibito dalle nostre mamme..e ci batteva il cuore