Se un vento adesso
porta ombre cattive
parole di turbamento
tu cancella l'arsura
dammi da mangiare
dalla tua voce
un pane di parole intese
dentro le misure del silenzio
oggi che siamo
disabitati.
(da "Le giovani parole" di Mariangela Gualtieri)
Se vado al Salone? Come ogni anno, come ogni giorno. Cosa c'è mai di diverso? Ogni giorno, e da anni, da quando sono nata, esco da casa e attraverso la mia città. E i manifesti sul muro, e le svastiche, gli "ancora vive" e i "camerata, presente!" di vernice nera, eterni, e leggo i giornali con le notizie di ragazzi che ce rubbeno er lavoro pestati a sangue, di barboni accesi con un cerino, e di colori della pelle, ancora-col-colore-della-pelleee. E vado avanti. E mi ritrovo, in metropolitana o in mezzo alla tifoseria incarognita del dopo partita o eccitata dal pre, a guardare tatuaggi cattivi su bicipiti istoriati, su colli tozzi da vene gonfie. E vado avanti. La resistenza a tutto questo non è eclatante o schizzinosa, è dare rilevanza a un ragazzo di Torre Maura o a uno che sfila a Napoli contro la camorra, è partecipazione. È esserci, guardarsi, ascoltarsi dentro le misure del silenzio.
(Salone del libro) |
Lo spazio concesso dal salone del libro di Torino ai fascistissimi delle edizioni Altaforte è l'ennesimo episodio con cui i valori della Costituzione _ che dovrebbero essere l'abc ineludibile di una manifestazione culturale e democratica _ vengono calpestati e irrisi .GIustissime le proteste,da Raimo a Ginzburg e Wu Ming.Perché denigrare la Resistenza o esaltare il fascismo significa violare la legge.Ma troppi lo dimenticano .
RispondiEliminaPaolo Flores d'Arcais
Concordo su tutto
Annunziata
Poesia dimenticata
RispondiEliminaUna poesia dimenticata nel cassetto
Cristallizzata al buio
In attesa di una luminosa ora
Nell'ignominia dimenticata
Inutile
O forse un tesoro disprezzato?
Halina Birenbaum
"In attesa di una luminosa ora"
RispondiEliminaAltaforte fuori dal Salone del libro di Torino
Annunziata