sul mio villaggio
cammino scalzo
(Santōka 1882-1940)
Piove sul mio villaggio. Governo ladro? (notizia QUI)
Il garantismo prima di tutto. E il rispetto per i diritti di ognuno.
Ma anche il dovere di scansarsi un attimo, dimettendosi, per esempio. Il dovere di saltare un giro.
Perché nel mio di villaggio - il paese delle confusioni, dove i magistrati si votano con la scheda elettorale, il Parlamento fornisce il cast ai talk televisivi, i partiti si scindono come cellule impazzite e si comunica da un blog agli elettori - ci vorrebbe, alla fine, solo un po' di spazio. E di respiro.
Come nell'haiku di Santōka, con le sue aperture pur nell'esiguo perimetro formale, uno spazio capace di restituire un respiro. O meglio, un segnale. Di trasparenza.
(Ieri. Parlando di Santōka) |
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