giovedì 11 agosto 2016

Frantumi (dailyhaiku d'estate)

Quante isole!
Va in mille frantumi
il mare d'estate
(Bashō 1644-1699)


Caspita che "foto" ci regala Bashō! Uno scatto che rende con precisione nipponica il dettaglio delle onde lucenti, del riverbero del sole, della terra scura che appare e scompare. 
Raccolgo uno di quei frantumi e mi viene in mente una cosa.

E' urticante per i razionali, faticoso per menti illuministe, semplicemente sciocco per la maggioranza, ma: a volte le cose si aggiustano da sole.
Il tasto della tv si incanta? "Si aggiusta da solo".
La tapparella si incastra?" Si aggiusta da sola".
Il citofono gracchia? "Si aggiusta da solo"  
Solo scrivendo mi accorgo che è un concetto fraintendibile. No, non confondiamo l'auto-cura degli oggetti con quella nociva e insensata praticata da certi umani su altri simili. E non vi sbagliate, non vivo in un tugurio pieno di cose rotte, sportelli che sbattono, tubi che perdono, molle che cigolano; non preoccupatevi, non faccio parte di quelle truppe di protagonisti televisivi, espulsi dalla società, che trovano senso, e asilo, solo sulle real tv; le truppe di obeso-compulsivi, gli accumulatori seriali di oggetti o ancora quei campionari ambulanti di tutte le perversioni subumane che si confessano alla telecamera con sguardo contrito, nooooooooo!
Il "si aggiusta da solo" non è né una religione, né una filosofia, né una nevrosi contemporanea. Alla fine, non merita molta attenzione e neanche una seconda serata. E' un fatto. La semplice, pacata risposta allo sguardo disperato dell'altro.     
Un giorno la serratura della porta ha smesso di girare sulle sue consuete quattro mandate.
Inserendo la chiave nella toppa, una piccola fitta: perché non funzioni più bene? Perché il giro, che hai sempre fatto, non lo compi più completamente? Perché? Che facciamo? Susanna, che facciamo?
"Boh. Secondo me si aggiusta da solo"
"Ogni volta la stessa storia. Si aggiusta da solo, come la lavatrice!"
"Ma la lavatrice era un'altra cosa"
"Co 'sta storia del si aggiusta da solo..."
Abbiamo chiuso a chiave due giri su quattro e siamo usciti e rientrati dando solo due mandate per settimane. Senza forzare troppo "si spezza la chiave!" e senza mai capire perché, da un momento all'altro, così, senza un senso apparente, la serratura serrava a metà. Assestamento delle mura, pensavamo ad ogni fitta, e guardavamo in alto, cercando un segnale tangibile, una prova di quel micro smottamento fantasma, concentrati come ingegneri durante una perizia. Ci siamo assestati anche noi (io partivo avvantaggiata).
Poi è successo. 
Sere fa, ore 20 circa, minuto più minuto meno, uscendo per l'irrinunciabile aperitivo al baretto all'angolo, chiudo casa. Con quattro mandate. Quattro mandate.
"Hai visto??? Si aggiusta da-so-lo! Evvai!" 
Ho rigirato la chiave su stessa per due o tre volte, avanti, indietro, per provare l'accadimento in modo inconfutabile e pure per festeggiarlo. 
"Vabbè va...dai, andiamo".

(si aggiusta da solo)





   
  

       

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