lunedì 1 giugno 2015

#dichiarismo

Passerotti del mattino -
La loro voce annuncia la neve
sui monti lontani
(Ogiwara Seisensui 1884-1976)



Ma vi ricordate quando i giornalisti facevano una fatica incredibile per carpire le "dichiarazioni"? Si poteva proprio dire così: "carpire una notizia". E le "fonti", le misteriose "gole profonde", gli "informatori" - che ora sopravvivono solo nei film di Woody Allen - che i giornalisti utilizzavano per scovare qualcosa da poter pubblicare, ve li ricordate? 
Oggi le fonti sono sicurissime, doc, visto che sono i "dichiaristi" stessi a essere fonte di informazioni su...loro stessi. E vi ricordate quella frase, all'epoca sospetta ma che ora diventa un balsamo, "non rilascio dichiarazioni"?

Tutti affetti da #dichiarismo acuto.

Prendiamo la politica. Subito dopo un'importante riunione - ad esempio nella direzione del Pd - dopo un attimo, annunciano pubblicamente, e spesso in 140 caratteri, il loro dissenso rispetto a quanto appena deliberato, il loro disaccordo con questo o con quello. Civati, dichiarista della prima ora, mi sembra essersi talmente ingarellato da essersi addirittura perso... E i risultati elettorali di oggi, la forte astensione, non sono forse effetto di un #dichiarismo senza scrupoli?

Il #dichiarismo ha attecchito ovunque, non pensiate. Appena chiusesi le porte alle spalle, anche i membri della Consulta, appena consultatisi, incolsultamente vengono afferrati dal morbo. O nei premi letterari. Solo ieri, Ilvo Diamanti, politologo e fine osservatore della nostra società, dichiarava che avrebbe votato per Starnone ma che non l'ha fatto. 
passerotti del mattino dichiarano per esistere. Nelle piazze televisive, sui giornali, sul telefonino, dal Parlamento al condominio di casa, il #dichiarismo impazza.



(Silenzio assoluto)






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